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Author Archives: Pier Carlo Sommo

Author: Pier Carlo Sommo

Torinese, Laureato in Giurisprudenza, Master in comunicazione pubblica e Giornalista professionista. Dal 1978 si occupa di comunicazione e informazione nella pubblica amministrazione. Ha iniziato la carriera professionale presso la Confindustria Piemonte. Dopo un periodo presso l'Ufficio Studi e Legislativo della Presidenza della Regione Piemonte nel 1986 è diventato Vice Capo di Gabinetto e Responsabile Relazioni Esterne della Provincia di Torino Dal 1999 al 2020 è stato Direttore delle Relazioni Esterne e Capo Ufficio Stampa dell'ASL Città di Torino. Autore di saggi, articoli e ricerche, ha pubblicato numerosi volumi e opuscoli dedicati alla comunicazione culturale - turistica del territorio. È docente in corsi e seminari sui problemi della comunicazione e informazione presso le società di formazione pubbliche e private . Professore a contratto di Comunicazione Pubblica presso l'Università di Torino e Università Cattolica. embro del Direttivo del Club di Comunicazione d'Impresa dell’Unione Industriale di Torino, dal 2005 al 2008 è stato Vice Presidente. Presidente del Comitato scientifico di OCIP Confindustria Piemonte Membro del Comitato Promotore dell' Associazione PA Social, È stato Segretario Generale Nazionale dell'Associazione Comunicazione Pubblica e Istituzionale dal 2013 al 2020.  

Pier Carlo Sommo

 Il Rinascimento in Piemonte ha lasciato poche tracce, la sua valenza è spesso è schiacciata dal successivo preponderante barocco.  Pensiamo alla severa, spoglia e un po’ solitaria, in una città barocca, presenza del  Duomo di Torino, realizzata da Meo del Caprino da Settignano nel 1491. Una delle più interessanti testimonianze del Rinascimento in Piemonte si può ammirare a Palazzo Centoris a Vercelli. Tale presenza è dovuta al fatto che i Tizzoni e i Centoris (o Centori) erano tra le più antiche e potenti famiglie locali, entrambi di parte ghibellina. I Tizzoni erano parenti della famiglia torinese dei Della Rovere, a cui apparteneva il vescovo Domenico, che aveva introdotto il Rinascimento romano in Piemonte, con l'edificazione del Duomo di Torino. A Vercelli il Palazzo della famiglia Tizzoni è vicinissimo al Palazzo Centoris, forse ciò spiega perché varcando l'ingresso di palazzo Centoris, inserito in una sobria facciata ricostruita dai restauri si incontra un prezioso cortile di rappresentanza rinascimentale, inconsueto e unico in Piemonte.

Dario Gedolaro

 In questi giorni mi è capitano per le mani uno dei quei libri-strenna con carta patinata ed elegante veste tipografica, dal titolo: “Torino Metropoli d’ Europa”.  Datato 1969, ospita, fra le altre, le firme di Guido Piovene, Carlo Casalegno, Marziano Bernardi, Mario Salvatorelli, Luigi Firpo, Leo Pestelli, Rinaldo De Benedetti. Vi si parla di una città “periferica in Italia e centrale in Europa”, che ha quindi necessità di avere collegamenti efficienti e rapporti stretti con l’ estero, di tutelare e favorire il proprio sviluppo industriale, di primeggiare in campo scientifico/universitario, senza trascurare la cura delle proprie bellezze architettoniche e naturali. Le conclusioni sono raccolte al fondo. Si afferma che la città presto “avrà cominciato a darsi un nuovo volto più razionale e armonico”, perché “ospiterà alla fine di questo secolo (cioè entro il 2000, ndr) 2 milioni e 100 mila abitanti”, ma non sarà una “pomposa Babilonia”, perché “già ora si intravedono i lineamenti di un nuovo ordine”.

Pier Carlo Sommo

La cittadina di Rivoli, per un certo periodo del Medioevo, fu più importante della vicinissima Torino. Superato l’anno mille,  dopo due secoli di possesso del Vescovo di Torino, Rivoli entrò a far parte del dominio dei Conti di Savoia. Amedeo VI Conte di Savoia (1334- 1383), detto il Conte Verde dal colore dell’abito scelto nel 1353 per cimentarsi in un torneo, fece del piccolo centro la capitale del suo regno dove dimoravano anche i membri della sua corte costruendo splendidi palazzi. Rivoli rimase sede della corte dei Savoia fino al 1563, quando Emanuele Filiberto trasferì a Torino la capitale del suo regno. Amedeo VI è sepolto nell’ Abbazia di Hautecombe in Savoia. Curiosamente di lui non è rimasta alcuna immagine.  Di quel periodo di splendore rimane nella cittadina il palazzo conosciuto oggi come "Casa del Conte Verde" , rara testimonianza di quel tempo: simbolo e memoria della storia della città.

Paola Claudia Scioli

Di Caterina, vissuta nella seconda metà del XV secolo e conosciuta come la “bastarda degli Sforza”, per essere nata dall’unione illegittima tra Galeazzo Maria Sforza e la sua amante Lucrezia Landriani, bellissima dama di corte, si è detto di tutto. Ma di lei due aspetti rimangono impressi nella memoria: la sua eleganza e la sua determinazione, o meglio la sua grinta. Caterina, educata dalla nonna paterna Bianca Maria Visconti nella cornice della raffinatissima corte sforzesca degli anni più gloriosi, circondata da artisti e letterati tra i migliori in Europa, che l’hanno resa raffinata, colta, gentile ed elegante, trascorre l’infanzia e la giovinezza tra Milano e le tenute signorili di Pavia. Bianca Maria e il padre, condottiero di indubbie capacità e munifico mecenate, le trasmettono la passione per la cultura, l’arte, la caccia, le armi, la politica e il gusto di governare, che l’accompagneranno per tutta la vita.

Pier Carlo Sommo

Dronero è un piccolo comune del Piemonte vicino a Cuneo, situato in una posizione panoramica all'imbocco della Valle Maira. È conosciuto anche perché è il paese d’origine della famiglia di Giovanni Giolitti (1841 - 1928),  detto "l'uomo di Dronero" avendo nella cittadina anche il centro del suo collegio elettorale. La cittadina oltre alla sua bellezza paesaggistica ospita il  Museo Civico Luigi Mallé. Aperto nel 1995, è nato per volontà dello storico dell’arte Luigi Mallé che, alla morte, donò al comune la “casa di famiglia”,  con tutto il suo contenuto, affinché fosse istituito un Museo a suo nome. Mallè è personaggio ben conosciuto agli studiosi d'arte, è stato un importante protagonista della vita culturale e artistica italiana tra gli anni 50 e 70 del secolo passato.

Pier Carlo Sommo

 Torino, tra le eredità di essere stata capitale ha quella di essere una città costellata di monumenti,  un centinaio immortala e rende omaggio a eventi storici, corpi dell’esercito, generali, re, politici, scienziati, santi. Per non parlare delle innumerevoli lapidi e bassorilievi sparse su case e palazzi. Nel complesso costituiscono una vera e propria lezione di storia patria, sparsa per le strade e giardini della città. Tra le tante testimonianze non molte sono quelle dedicate alle glorie sportive. Di certo il più grande e interessante omaggio ad un personaggio dello sport è il monumento dedicato all’alessandrino Fausto Coppi (1919 - 1960), il “campionissimo” del ciclismo, gloria dell’Italia e del Piemonte sportivo.

Pier Carlo Sommo

Sono iniziate le vaccinazioni di massa per le isole minori. La ragione addotta per la priorità è quella di rispondere a un'esigenza di sicurezza sanitaria, ma la principale motivazione è perché la Grecia, con le vaccinazioni nelle sue isole, per renderle covid free, aiuterebbe  i flussi turistici in entrata per la prossima stagione estiva. Motivazione abbastanza logica, considerata l’importanza del mercato turistico per l’Italia. Ma allora perché non sono state prese in considerazione le località turistiche alpine? Sono anche loro “isole” tra i monti, con difficoltà di collegamenti, e portano anche loro un flusso turistico straniero molto elevato in estate e inverno. Inoltre il numero di abitanti è basso come nelle isole. Per fare qualche esempio Sestrieres (TO) ha circa 950 abitanti, Bardonecchia (TO) 3000, Courmayeur (AO)  2700, La Thuile 850, Valtournanche - Breuil  2200  e così via. Località dove quindi gli abitanti potrebbero essere tutti vaccinati nel giro di pochi giorni. Se si provvede entro maggio e si effettua tra 30 giorni il richiamo, per luglio/agosto, mesi di picco per le vacanza montane, avremo  anche le località turistiche valligiane covid free.

Pier Carlo Sommo

È Primavera, si avvicinano le elezioni e nei partiti si risveglia l’insana voglia di “primarie”. Ritengo che le cosiddette elezioni "primarie" all’italiana siano una delle più grandi sciocchezze pubblicitario-demagogiche inventate ultimamente, prodotte scimmiottando malamente gli Stati Uniti,  create senza pensare che il loro sistema politico-partitico-mediatico è lontano dall'Italia mille anni luce. Personalmente, in virtù di una formazione giuridica e di una cultura liberale, sono decisamente contrario alle cosiddette "primarie" svolte da qualsiasi partito dell’arco costituzionale. Quello che penso non è però una critica indirizzata a un partito, ma la critica ad una tendenza che si è diffusa da qualche anno, a mio parere rischiosa per la "vera" democrazia. 

Pier Carlo Sommo

 I municipi dei paesi del Piemonte spesso hanno sede in palazzi nobiliari,  ottenuti dai comuni attraverso lasciti, eredità, donazione o venduti dai nobili perché troppo costosi da mantenere. Quasi sempre di grande valore architettonico, sono abbelliti con affreschi o reperti artistici d’epoca. Poco conosciuto, ma di grande pregio artistico, a brevissima distanza da Torino, possiamo visitare Palazzo Grosso di Riva presso Chieri oggi municipio del comune, che porta l’impronta del grande architetto del barocco piemontese Bernardo Vittone.

Pier Carlo Sommo

 Il palazzo Carignano di Torino è un prezioso concentrato di storia del Piemonte e d’Italia. Ma non tutti sanno che conserva due “segreti”: uno antico, l’altro più recente. Prima di parlare dei segreti, parliamo del prezioso contenitore. Collocato nel cuore della capitale sabauda, il palazzo fu costruito per ordine di Emanuele Filiberto di Savoia-Carignano, detto "il Muto" dal celebre architetto Guarino Guarini. I lavori iniziarono nel 1679, e  nel 1694 divenne dimora dei Principi di Savoia-Carignano, ramo cadetto di casa Savoia, poi regnante dal 1831 con Re Carlo Alberto, nato nel palazzo di famiglia, come suo figlio Vittorio Emanuele, che sarà il primo Re d’Italia.