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Paolo Girola

 “ Gli anziani tra gli ulema (sapienti religiosi) sono unanimi riguardo a quanto segue: che qualcosa di imminente va considerato come se fosse già reale; se una cosa somiglia ad un’altra, si prendono le regole di quest’ultima.” Prendo a prestito questa saggezza orientale , del Consiglio dei Sapienti dell’Università Al Azhar del Cairo,  per ribadire  la nostra sventatezza di fronte a una epidemia che si avvicinava.

Carola Vai

“Per tanti sono solo dei numeri. Per me, mio padre e mia padre. Avevano 74 e 72 anni. Erano in buon salute. E sono morti di coronavirus. Soli. In due ospedali diversi. Senza che abbia potuto dare loro un ultimo abbraccio. Una vita di fatiche, di lavoro, vissuta senza una lamento. Distrutta senza un perché. Mio padre, mia padre, credenti convinti, scomparsi in totale solitudine. Come tante altre vittime. Numeri insieme ad altri numeri. Ma per me, per i famigliari, amici, conoscenti erano e restano genitori, nonni, persone amate, e che tanto amavano”. Così, un’amica, al telefono, mi ha annunciato con voce piatta, interrotta dai singhiozzi, il suo  straziante dolore

Paolo Girola

Non vorrei essere una voce stonata nel coro, ma , credo , che alcune riflessioni vadano fatte , anche a futura memoria. La prima riflessione : Se si vogliono evitare in futuro nuovi choc distruttivi come questo bisogna ripensare tante cose, sia sul piano personale, sia su quello collettivo , sia economico-produttivo. Seconda riflessione: E’ evidente che i governanti della cosa pubblica italiana, a tutti i livelli, si sono fatti trovare impreparati, quando già l’OMS da inizio gennaio avvertiva del pericolo e in Cina si scopriva l’epidemia ( o almeno se ne dava notizia). La prima falla è la mancata produzione di quegli ormai celebri DPI,  come mascherine , alcool, camici usa e getta, occhiali protettivi ecc. cc. che sono scarseggiati rapidamente non solo per i cittadini ma anche per gli operatori sanitari in prima linea.

Carola Vai

“Cani e gatti non trasmettono il Covid-19. Assurdo abbandonarli nel timore del contagio.” In sintesi, è quanto da giorni ribadiscono la Croce Rossa Italiana (sezione di Roma Capitale) e l’Ordine Medici Veterinari di Roma e provincia;  Marco Melosi, presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi);  molti personaggi dello spettacolo ( Lino Banfi, Giancarlo Magalli, Cinzia  Leone, Alda D’Eusanio …) e gente comune.  Viviamo un periodo  dove è assolutamente vietato dare la mano a una persona perché si rischia il contagio, mentre ad abbracciare un cane o un gatto si ottiene una calorosa sensazione di benessere. Il dramma provocato dalla diffusione del coronavirus in tutto il mondo insegna che gli animali da compagnia aiutano le persone che li possiedono a superare con meno difficoltà il terribile periodo.

Carola Vai

Come avrebbero reagito i Premi Nobel per la medicina, Rita Levi-Montalcini e Renato Dulbecco in questi tragici giorni di guerra contro il Coronavirus,  o Covid-19, a sentire: “le vittime sono soprattutto ultra-ottantenni?  Parole ripetute con freddezza, quasi a far pensare “in fondo si tratta di vecchi”, persone fragili, fuori dal mercato del lavoro, peso per la società. Eppure, sia Rita Levi-Montalcini, morta a 103 anni, nel dicembre 2012, che Renato Dulbecco, mancato a 98 anni, nel febbraio 2012, lavorarono fino a poche settimane prima. E con successo mondiale. Nella biografia che ho scritto sulla scienziata, “Rita Levi-Montalcini, una donna libera” (#Rubbettino), dedico varie pagine al pensiero dei due ricercatori sul tema “vecchiaia ”, periodo da entrambi ritenuto “costruttivo”, se in buone condizioni di salute.

Carola Vai

Strana città #Torino. Lo stop all'Italia per decreto contro il #coronavirus nel capoluogo piemontese ha sortito due effetti plateali. Strade e piazze del centro totalmente vuote, parchi affollati. Soprattutto di giovani e giovanissimi. Essendo uscita da casa per una necessità farmacologica, ho approfittato per osservare la situazione . Riconosco che trovare il cuore di Torino completamente deserto crea un certo stupore ed anche una certa angoscia. Ma pure la soddisfazione di scoprire negli abitanti la capacità di adeguarsi alle esigenze del momento. Illusione. Basta spostarsi verso i parchi e lo scenario è diverso. Molti giovani, ma pure tanti adulti, sembrano ignorare l’invito a “stare a casa”.

Carola Vai

Il #coronavirus manda a picco il turismo. In ogni sua espressione . Tutte le Compagnie aeree internazionali hanno sospeso i collegamenti con il nostro Paese dopo che Alitalia ha cancellato i voli a Malpensa mantenendo a Linate solo i collegamenti domestici. Paesi di tutti i Continenti stanno rifiutando chiunque arriva dall’Italia. Fermo il ramo delle crociere. Migliaia di lavoratori rischiano di perdere il lavoro. La situazione è talmente drammatica da far prevedere a Confturismo-Confcommercio un calo di 31,625 milioni di turisti dal 1 marzo  al 31 maggio, con una perdita di 7,4 miliardi di euro, cifra destinata, forse, essere ben più pesante. Le Associazioni Aidit, Assoviaggi, ASTOI e Fto,  a nome del comparto del turismo organizzato - agenzie di viaggi e tour operator - hanno chiesto interventi mirati ad ENAC per gestire la difficile situazione economica.

Carola Vai

Prima donna assunta nel quotidiano  La Stampa  dove, nel 1977, diventa la prima giornalista “capocronista” d’Italia.   Gabriella Poli,  celebrata dall’Ordine dei Giornalisti del Piemonte a Torino, a Palazzo Rayneri, in occasione del centenario della sua nascita, 5 marzo 1920, in modo silenzioso rivoluziona il mondo del giornalismo italiano fino al suo arrivo negato alle donne. Lei ,con passo felpato da “fedele braccio destro di Ferruccio Borio”, potente capocronista del giornale torinese,  si  trasforma nella “cronista di un’epoca”. Lo ricorda bene Vincenzo Tessandori,  storica firma de “La Stampa”, in un pamphlet  intitolato “Gabriella Poli, cronista di un’epoca”. Tante le “voci” in onore di una donna che fece del giornalismo la sua vita, come ammesso dalla sorella, Elena Poli,  96 anni  portati con piglio giovanile.

Carola Vai

Preparativi senza sbavature, neve ottima, piste perfette. La valdostana La Thuile, con il suo comprensorio sciistico conosciuto, amato e apprezzato dal mondo del bianco ha organizzato ogni dettaglio per la Coppa del mondo di sci alpino femminile, The Women ski world cup, 29 febbraio-1 marzo. Mesi di lavoro, entusiasmo, soddisfazione. Poi l’incubo Coronavirus. L'assenza di malati in tutta la Valle d’Aosta non ha impedito giorni di angoscia per il timore di perdere la realizzazione della gara. Alla fine l’evento si è tenuto. Tuttavia le tribune sono state limitate a mille persone, solo a chi aveva acquistato il biglietto on line ed era stato autorizzato dalle autorità sanitarie. Spettatori registrati e ispezionati. Limitazioni, verifiche  e controlli serrati sono stati assicurati dal comitato organizzatore, dalla regione Valle d’Aosta con la Federazione Internazionale  e quella italiana, da carabinieri, guardie di Finanza, militari. Una Coppa comunque sfortunata visto che la seconda giornata, oggi, è stata annullata per troppa neve caduta nella notte.

Carola Vai

La trentatreesima edizione del Salone del Libro di Torino pochi giorni fa, alla sua prima uscita ufficiale davanti a giornalisti  e invitati vari, brillava di soddisfazione per essere finalmente fuori dall’emergenza e addirittura con una certa acquisita stabilità. A meno di dieci giorni dalla presentazione  “del salone pluralista ispirato alla libertà” seguita con attenzione dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio (centrodestra), seduto in prima fila, la situazione ha assunto colori foschi. L’emozione dei frenetici, ma sereni preparativi è scomparsa. Al suo posto la preoccupazione per un nemico insidioso e invisibile: il “CoronaVirus” che da giorni sta paralizzando l’attività di almeno tre regioni, Veneto, Lombardia e Piemonte, e penalizzando l’economia dell’intera Italia. La paura di un possibile contagio sta provocando disdette di turisti e viaggiatori da ogni continente e all’interno della stessa Italia in ogni settore: trasporti, alberghi, agriturismi, ristoranti, commercio, fino al comparto fieristico. Così il Salone del Libro di Torino previsto da giovedì 14 a lunedì 18 maggio a Lingotto Fiere teme flessioni negative su prenotazioni e arrivi.