Search

Paola Claudia Scioli

#italiaunicaqui – Procida, la più piccola delle tre isole del golfo di Napoli, è stata dichiarata dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, Capitale italiana della cultura 2022. Ha vinto la concorrenza di altre città bellissime e con una lunga storia e tradizione culturale, sorprendendo il pubblico. La giuria presieduta dal prof. Stefano Baia Curioni, docente di Economia dei Beni Culturali all’Università Bocconi, l’ha selezionata infatti tra le dieci finaliste – Ancona, Bari, Cerveteri, LʼAquila, Pieve di Soligo (Treviso), Procida, Taranto, Trapani, Verbania Lago Maggiore e Volterra – che hanno presentato progetti tutti interessanti e innovativi.

Per la prima volta nella storia del concorso nato nel 2014, che ha visto vincitrici grandi città d’arte quali Lecce, Siena, Cagliari, Perugia-Assisi, Ravenna, Mantova, Pistoia, Palermo, Matera e Parma e che vedrà nel 2023 Bergamo e Brescia, viene premiata un’isola. Con Procida vince l’Italia minore, quella dei piccoli borghi, delle periferie, che puntano a trasformarsi in laboratorio di idee e motore per il cambiamento, e vince il mare perché “la cultura non è un’isola”. Procida è “l’isola che non isola – si legge nel progetto – laboratorio culturale di felicità sociale”. Il suo mare, i suoi panorami sono di grande impatto e le sue stradine, le sue piazzette, le sue abitazioni sembrano essere rimaste ferme nel tempo, lontane dal clamore e dalla movida delle isole vicine. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. Ed è questa la sua forza. L’isola è un microcosmo, la riproduzione in piccolo di un continente. È meta di sogni, di esplorazione, di sperimentazione e di conoscenza. Ma è anche il regno dei doppi, delle contraddizioni che convivono: apertura e chiusura, accoglienza ed esclusione, libertà e prigionia, legame e distanza.

Il Ministro Dario Franceschini

Come ha dichiarato il sindaco Raimondo Ambrosino: “La nostra piccola isola è la metafora di tante comunità che hanno riscoperto l’orgoglio per i loro territori”. Procida – con i suoi palazzi antichi, tra i quali Palazzo D’Avalos l’ex carcere, le sue chiese tra cui l’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo dell’XI secolo, e il complesso di S. Margherita Vecchia alla Chiaolella, la Chiesa di Santa Maria della Pietà – si prepara così a trasformare questa occasione, in cui sarà sotto i riflettori per un anno intero, in una grande opportunità di rilancio del territorio dal punto di vista turistico ed economico a livello nazionale e internazionale. Una grande opportunità per tutta la Campania.

Quarantaquattro i progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali, 8 spazi culturali rigenerati. Questi sono i numeri del progetto curato da Agostino Riitano, che era già stato manager di Matera Capitale italiana della cultura 2019. Cinque le linee direttrici che animano il percorso:  Procida inventa, con eventi propriamente artistici; Procida ispira, con progetti che valorizzano l’isola come fonte di idee e progetti, come luogo reale e immaginario; Procida include, attraverso l’arte che è forma di espressione dell’individuo e allo stesso tempo dialogo con la comunità; Procida innova, grazie al rapporto tra cultura e pensiero strategico, per ripensare la fruizione del proprio patrimonio, e  infine, Procida impara, che punta su progetti con una valenza educativa. Tutto questo avverrà in uno spazio aperto, inclusivo, attraente, nella cornice speciale di un borgo marinaro con architetture caratteristiche che hanno fatto da sfondo a numerosi film, da “Il postino” con Troisi a “Il talento di Mr. Ripley” con Matt Damon.

Ma cosa ne sarà dei progetti presentati dalle altre candidate? La prima risposta viene dalla Regione Toscana, che era già preparata evidentemente a sostenere il progetto di Volterra indipendentemente dalla vittoria. Infatti, Volterra nel 2022 sarà la prima Città toscana della cultura. Il lavoro realizzato sia per il dossier progettuale, sia per il più ampio piano strategico del territorio, non andrà quindi disperso. Un ruolo di primo piano avranno le tre grandi mostre dedicate a Rosso Fiorentino, curata da Cristina Acidini (2021), alla cultura etrusca, curata da Valentino Nizzo (2022) e ai 50 anni di Volterra73 (2023), oltre alla prosecuzione del progetto dedicato all’alabastro 22 designer per 22 artigiani, affidato a Luisa Bocchietto, che rilegge la pietra di luce con gli occhi del design contemporaneo grazie al lavoro con la Comunità dei Maestri alabastrai.

(Vedi articolo http://www.viavaiblog.it/capitale-cultura-2022-volterra-sfida-le-finaliste-con-larte-dellalabastro/  )

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)