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Category Archives: LIFESTYLE

Pier Carlo Sommo

Premetto che io non sono nè pessimista nè ottimista. Vita, lavoro e cultura mi hanno reso un pragmatico assoluto. Per ragioni professionali ho vissuto questo periodo di crisi in prima linea e sono stato aggiornato quotidianamente su tutti gli aspetti locali e nazionali. In precedenza il mio lavoro di comunicazione e informazione pubblica mi ha portato ad affrontare molti tipi di crisi, sotto vari aspetti, per cui non sottovaluto né mi spavento, per me è un lavoro da affrontare, cercando di mantenere la massima lucidità, sociale, tecnica e politica. Regola aurea del crisis management è nè rassicurare troppo nè intimidire. Nella gestione  italiana della comunicazione del COVID19 tale regola è stata totalmente dimenticata, da farci sentire   un pò tutti burattini...

Carola Vai

Credo che solo un vaccino potrà liberarci dall’incubo del Covid-19”. E’ la convinzione di Maria Luisa Nitti, figlia del ricercatore scientifico Federico Nitti , nipote del Premio Nobel per la medicina 1957, il biochimico Daniel Bovet, infanzia all’Istituto Pasteur di Parigi, laurea in Scienze Statistiche e Demografiche  e poi anni di attività all’Unesco.

Carola Vai

Ci vorrebbe un Decreto legge “molto, molto, molto semplificato” per sostenere i lavoratori delle numerose aziende messe in difficoltà dall’emergenza #coronavirus. A sostenerlo è la consulente del lavoro, Giulia De Febe, laurea in Scienze Politiche, specializzata in procedure concorsuali (fallimenti, concordati preventivi ecc…), studio a Torino dove svolge l’attività da trent’anni, affiancata da esperti collaboratori.

Carola Vai

La crisi del #coronavirus avrà effetti sull’abbigliamento delle donne? L’interrogativo, al primo impatto banale, potrebbe riservare risultati sorprendenti nei prossimi mesi. Settimane di vita domestica obbligatoria hanno già fatto crescere negli Stati Uniti e in Gran Bretagna le vendite on line di felpe, tute da ginnastica e abiti casual.  Fatto meno vissuto in Italia perché ancora poco abituata agli acquisti in rete.

Carola Vai

Cresce il malcontento nel mondo del turismo che teme di perdere, dopo gli stranieri, anche le vacanze degli italiani. In attesa della riapertura del dopo quarantena #coronavirus delle frontiere europee prevista da molti Paesi il 15 giugno, si complica la ripresa degli spostamenti tra Regioni. Il tre giugno, “giorno del ritorno tutti liberi”, si è trasformato nella data della discordia. Una sorta di tutti contro tutti. Presidenti di Regioni, sindaci, imprenditori del turismo. Una scadenza giusta per ripartire, secondo qualcuno; da rinviare secondo altri preoccupati di un ritorno dell’emergenza sanitaria.

Paola Claudia Scioli

Mezzano (Trento), piccola località a un soffio da Fiera di Primiero e da San Martino di Castrozza, è una delle destinazioni ideali in Italia per trascorrere in sicurezza e relax una vacanza in camper ai tempi del Coronavirus. L’area di sosta attrezzata “Arca”, con 18 piazzole immerse nel verde, garantisce il distanziamento sociale, ma anche la possibilità di ammirare lo spettacolare anfiteatro delle Pale di San Martino illuminate dal sole alle loro spalle.

Carola Vai

I Paesi governati da donne non solo hanno gestito meglio l’emergenza #coronavirus, ma stanno affrontando con risultati migliori pure la riapertura dopo il periodo di lockdown . Dalla Germania alla Nuova Zelanda, dalla Danimarca  a Taiwan, dall’Islanda alla Finlandia fino alla Norvegia le leader femminili stanno offrendo esempi di lungimiranza e di  “governo all’altezza” della gravità del momento. Situazione ben diversa in Italia dove le donne sono state del tutto assenti dalla “stanza di comando”. E la conferma si è avuta durante le settimane di quotidiane conferenze stampa in televisione con la sola presenza di uomini a dettare cifre e regole. Del resto, secondo il rapporto 2020 del Forum Economico mondiale, nella classifica sulla parità uomini e donne,  l’Italia è al 76esimo posto su 153 Paesi, con un arretramento rispetto al passato. 

Paola Claudia Scioli

È facile immaginare i dubbi e le domande di chi si avvicina al mondo del camper per la prima volta, al tempo del coronavirus. E le donne sono, come sempre, le più critiche, scettiche e curiose di approfondire prima di prendere qualsiasi decisione. Non è stato del tutto così per me, quando ho deciso di acquistare il primo camper.  Certo, devo confessare che inizialmente ero convinta che mai avrei accettato di viaggiare senza tutti i confort abituali in una casa stabile, ma superflui, o addirittura ingombranti, in un camper.

Carola Vai

Cresce lo scontento nel mondo del #turismo contro il governo. Tutte le aziende italiane del settore sono in difficoltà. Imprenditori e addetti del comparto lo ripetono da settimane. Senza ottenere grande attenzione. Infatti il comparto è stato quasi ignorato dal “Decreto rilancio”. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel lungo intervento fatto alla Camera dei Deputati ha provato a calmare rabbia e delusione. Come?  Ammettendo: “siamo consapevoli che il settore del turismo richiede ulteriori interventi”. La battuta volta a rassicurare ha invece aumentato il malumore. L’annuncio, subito dopo, del taglio dell’Imu per gli #hotels è stato ed è ritenuto poca cosa.

Dario Gedolaro

Il Coronavirus un merito l’ ha avuto: ha fatto esplodere problemi che da tempo covavano sotto la cenere. Mi riferisco a due questioni importanti: il dumping fiscale esistente nell’ Ue e i rapporti con la Cina, Paese responsabile del disastro economico planetario causato dalla pandemia. Problemi che deve risolvere la Politica con la “p” maiuscola. A portare di nuovo alla ribalta la prima questione è stata la decisione di Fca di chiedere un prestito da 6,3 miliardi alla banche, garantito dallo Stato italiano. Fca ha trasferito dal 2014 la sede legale ad Amsterdam e la sede fiscale a Londra (altri grandi gruppi industriali italiani di nascita sono in realtà diventati stranieri, basti pensare alla Ferrero, a Mediaset, a Cementir), decisione determinata da considerazioni di convenienza fiscale e giuridica. Insomma, tanto per semplificare si pagano meno tasse e le leggi sono più “amichevoli” per le imprese.