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Carola Vai

L’estate 2020 sarà l’estate dei divieti, dei senza lavoro, della disperazione. La stagione che gli italiani devono prepararsi ad affrontare come conseguenza degli effetti del #coronavirus. E pur con tutto l’ottimismo possibile, è difficile prevedere un periodo di serenità. Il turismo organizzato fa sapere che entro giugno mezzo milioni di lavoratori della filiera  rischiano di perdere il posto di lavoro. Gli imprenditori delle varie aziende turistiche fortemente delusi dal “Decreto Rilancio” perché contiene “nulla di significativo per il settore e distrugge le prospettive di ripresa del comparto” hanno lanciato una protesta unitaria sintetizzata sotto lo slogan #cosìnonriparto diffuso sui social e su tutti i media.

Nardo Filippetti Presidente ASTOI

Del resto il gruppo conta 13.000 imprese tra agenzie di viaggi, tour operator, organizzatori di eventi; 80.000 addetti ed un valore di 20 miliardi a cui si aggiungono 650.000 posti di lavoro e 85 miliardi creati dall’indotto. Per ricordare al Governo la necessità di misure concrete utili a salvare la situazione, gli imprenditori sollecitano una integrazione nel Documento prima che diventi legge intervenendo su quattro punti principali:  l’aumento della capienza del fondo per il turismo organizzato e gli eventi; modifiche agli ammortizzatori sociali e al tax credit vacanze (bonus vacanze), credito di imposta per gli affitti senza limiti di fatturato ed esteso anche alle aziende del turismo. La domanda arriva dagli stessi operatori che poche settimane fa, fiduciosi, avevano promosso il Manifesto per il turismo italiano raccolto sotto lo slogan  #ripartiamodallitalia. A battersi per la difesa e la ripresa del ramo sono: ASTOI  Confindustria Viaggi (che rappresenta il 90% dei Tour Operator in Italia),  FTO  Confcommercio (riunisce il mondo della distribuzione turistica con network e agenzie indipendenti ed altri segmenti del settore); importanti operatori, Federazioni del comparto, del turismo organizzato e degli eventi. Un grido di allarme per una situazione gravissima che “il Governo e il MIBACT non sembrano considerare”, ripetono i promotori della protesta. E questo nonostante ripetute dichiarazioni che definivano “il turismo organizzato e gli eventi un asset strategico per l’Italia”. Malumori, preoccupazioni e allarme incentivati anche dal fatto che mentre il mondo professionale del turismo è trascurato “vengono varate ennesime misure a sostegno di altre aziende che da anni prosciugano le casse dello Stato a spese dei cittadini”.  Nel timore di un tracollo definitivo di molte aziende, il turismo organizzato  se non otterrà risposte significative conta di far seguire alla campagna #cosinonriparto altre proteste molto più drastiche entro fine maggio per esprimere tutto il proprio dissenso al Decreto Rilancio. Del resto, ricordano Astoi e FTO  “le previsioni più ottimistiche stimano una perdita di 8 miliardi di fatturato e quelle più cupe di quasi 15 miliardi”.

Intanto la data più ambita da molti italiani dopo mesi di lockdown resta il 3 giugno, giorno del ritorno “tutti liberi”.

Luca Patanè – Presidente FTO Confcommercio

Almeno sulla carta. In realtà è soprattutto un’illusione generale. L’estate 2020 non profuma di libertà, di abbuffate in compagnia di parenti, amici, conoscenti, né di feste affollate o viaggi in gruppo. Sarà l’estate dei divieti, delle azioni a piccole dosi, delle mascherine, dei distanziamenti. Si potranno frequentare le spiagge, i laghi, le piazze, i musei, i locali pubblici, ma a piccole dosi. Vietati assembramenti, abbracci, movida, struscio, gite in gruppo, aperitivi al tramonto. Niente discoteche, niente balli all’aperto, concerti, conferenze con le star dell’editoria. Tutto dovrà svolgersi mantenendo distanze regolamentate in spazi che dovranno essere enormi per contenere più di qualche partecipante. Proibiti insomma tutti gli atteggiamenti amati da noi italiani, e ricercati da molti turisti stranieri, che sanno di sentimenti, di vacanza, di allegria e qualche volta persino di malinconia e di dolore. Un’estate dominata dal timore del contagio del Covid-19 e che per questo si ribalta pure sul turismo organizzato. Del resto nessuno sembra saper prevedere quando il maledetto virus che ha divorato migliaia di vite, scomparirà. Nel limbo dell’incertezza dobbiamo considerarci tutti potenziali infettati, benché apparentemente sani. Dunque Tour Operator, agenzie di viaggio, destinazioni, alberghi, compagnie aeree, agriturismi e tanti altri tasselli del mondo del turismo pur pronti alla ripresa, dovranno affrontare oltre i problemi di sanificazione e sicurezza, anche l’ostacolo più difficile: la paura della clientela che, considerate le difficoltà di vario genere, forse si muoverà poco. Senza contare il timore di prenotare viaggi o soggiorni e poi doverli disdire per motivi di salute. Infatti tra le emergenze senza precedenti del mondo del turismo c’è la necessità di creare strumenti  flessibili e nuove formule per venire incontro alle esigenze dei clienti, consentire disdette anche all’ultimo minuto, senza penali. Studiare con le assicurazioni contratti adatti al particolare periodo. Sul fronte delle polizze “annullamento” e “spese mediche in viaggio”, molte compagnie stanno già concedendo più flessibilità rispetto a quanto scritto nei contratti. Un’estate difficile, ma il mondo del turismo organizzato sta già in gran parte guardando al prossimo inverno e qualcuno al 2021 dando per scontato che i prossimi mesi saranno in perdita come gli ultimi quattro. Anche per questo “l’allarme tracollo” rischia di trasformarsi in realtà senza un adeguato intervento del governo.

 

 

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)