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Carola Vai

Il Coronavirus quali effetti avrà sul turismo in Italia? Il comparto riuscirà a sopportare le ingenti perdite economiche provocate dalla pandemia? Il turismo di massa è rimasto senza futuro? Sono le domande che da settimane tormentano molti imprenditori alle prese con una crisi senza precedenti. Nessun dubbio sul fatto che l’emergenza sanitaria debba avere la priorità su qualsiasi funzione. Ma in tutti i settori (industria, agricoltura, turismo, in primis) si parla di effetti economici devastanti . Unica certezza: appena possibile bisognerà agire al meglio per impedire il collasso dell’economia, salvare vite e imprese, mostrare solidarietà  tra persone e nazioni. In campo turistico lo sforzo dovrà interessare ogni tassello: ristoranti, bar, alberghi, trasporti ecc…. Fatica irta di ostacoli visto che il “turismo senza confini” sarà una chimera mondiale per molti mesi prima di tornare ad essere praticabile.

Courmayeur (Aosta)

Problema particolarmente complicato  per l’Italia che ha vissuto grandi soddisfazioni negli ultimi due anni grazie ai molti visitatori stranieri, mentre il turismo italiano ha risentito pesantemente della crisi economica oggi ulteriormente moltiplicata dal coronavirus con prevedibili ripercussioni negative . Pertanto gli stranieri che negli ultimi due anni hanno costituito il 50 per cento delle presenze totali in Italia, se a fine emergenza non supereranno i timori diffusi ovunque da quanto accade in queste tragiche settimane, la ripresa delle perdite economiche sarà ancora più gravoso. Senza contare che il turismo influenza anche  l’andamento del commercio, della cultura, della moda e persino dell’editoria; servizi “non immagazzinabili”, al pari di pasti al ristorante, viaggi in nave, aereo, treno, noleggi auto. Cioè servizi che una volta persi non sono recuperabili, con la conseguente  perdita di migliaia di posti lavoro.

Il grido di allarme lanciato da più parti  sottolinea, come ha detto la vicepresidente di Federturismo

Isola Bella, Lago Maggiore – Stresa (Verbania)

Confindustria, Marina Lalli, che “ il turismo è sulla soglia del non ritorno e per evitare la catastrofe servono cospicue risorse”. Del resto Assoturismo stima una perdita di 260.000 milioni di presenze turistiche. Il rischio è insomma la scomparsa di molte imprese. Una Pasqua quella che si sta avvicinando, drammatica per tutto il mondo, ma in modo particolare per l’Italia, sia dal punto di vista sanitario, considerate le migliaia di vittime, che dal punto di vista economico, con danni al momento incalcolabili, destinati ad accrescere le difficoltà di moltissimi italiani. La fine dell’obbligo di “rimanere a casa”, imposto dal governo per sconfiggere il “nemico invisibile”, se da una parte significherà la conclusione dell’emergenza, dall’altra non cancellerà il pericolo, e di conseguenza il timore,  di essere contagiati dal coronavirus. Evidente l’impossibilità di tornare alle abitudini praticate prima del dramma mondiale. Dunque, anche il turismo per ripartire dovrà rimodulare offerta, comportamenti e prezzi visto che sarà un turismo “più povero”,  e un poco insicuro. Territori favoriti saranno certamente quelli che meno hanno patito la situazione, pertanto non a rischio contagio Covid-19.

Alberobello (Bari)

La mappa geografica si potrà conoscere nei dettagli quando sarà superata l’emergenza sanitaria. Inoltre, considerata l’assenza o comunque il drastico calo di presenze straniere e la poca disponibilità economica degli italiani, probabilmente i viaggi più gettonati riguarderanno mete non troppo lontane da casa, con permanenze di pochi giorni. Infine, considerato il timore di muoversi in gruppo, saranno preferiti i viaggi individuali o famigliari, o in coppia.  Difficile rivedere il turismo di massa, almeno per diversi mesi. In attesa di capire meglio gli sviluppi della situazione, molti operatori turistici, soprattutto i Tour Operator, stanno studiando programmi all’insegna del Made in Italy alla scoperta delle località minori del nostro Paese. Dopo anni di viaggi nei luoghi più frequentati dei vari continenti, si torna al  passato, a quando fare una gita a pochi chilometri da casa era una grande opportunità. Il turismo italiano, come il resto del mondo, persi i guadagni del periodo pasquale, di quello  primaverile e quasi sicuramente di quello  dell’estate 2020  secondo le prime disdette affiancate alle  mancate prenotazioni sia nelle località marine che in quelle montane e nelle città storiche, forse una ripresa, seppur lenta, è immaginabile in autunno. Poiché nessuno sa fare previsioni esatte sul dopo-coronavirus, l’unica alternativa  è augurarsi una ripresa veloce. Ripresa che si deve ritenere necessaria non solo in Italia, ma pure nel resto d’Europa e oltreoceano . Diversamente il nostro turismo perderà i visitatori stranieri pari alla metà delle presenze nel 2019, anno che sembra appartenere ad un altro secolo.

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)