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Carola Vai

Il #coronavirus manda a picco il turismo. In ogni sua espressione . Tutte le Compagnie aeree internazionali hanno sospeso i collegamenti con il nostro Paese dopo che Alitalia ha cancellato i voli a Malpensa mantenendo a Linate solo i collegamenti domestici. Paesi di tutti i Continenti stanno rifiutando chiunque arriva dall’Italia. Fermo il ramo delle crociere. Migliaia di lavoratori rischiano di perdere il lavoro. La situazione è talmente drammatica da far prevedere a Confturismo-Confcommercio un calo di 31,625 milioni di turisti dal 1 marzo  al 31 maggio, con una perdita di 7,4 miliardi di euro, cifra destinata, forse, essere ben più pesante. Le Associazioni Aidit, Assoviaggi, ASTOI e Fto,  a nome del comparto del turismo organizzato – agenzie di viaggi e tour operator – hanno chiesto interventi mirati ad ENAC per gestire la difficile situazione economica.

La Thuile (Aosta)

Il decreto firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, rendendo tutta l’Italia una zona protetta, ha paralizzato l’intero Paese. Certo la salute va tutelata, e se gli esperti hanno ragione, l’autoisolamento pare la medicina migliore per combattere il virus.  Pertanto, solo con la collaborazione di tutti si riuscirà a uscire dall’emergenza. Ma con un Paese prigioniero del terrore da contagio del coronavirus, anche l’economia si sgretola: turismo, cultura, commercio, infrastrutture sono al collasso. La ripresa non sarà facile.

Basta ricordare che al momento quasi tutte le compagnie aeree internazionali hanno previsto la riapertura dei collegamenti con l’Italia in date diverse: chi nei primi giorni di aprile, chi nella prima decade di maggio. Ma nulla è certo.

L’emergenza travolgerà molte vite, sia fisicamente che economicamente. Indispensabili, per una ripresa costruttiva,  idee innovative e, soprattutto, una comunicazione mediatica capace di convincere il mondo che l’Italia è, e resta, un Paese con una bellezza ineguagliabile. In tutti i settori: ambiente, architettura, tradizioni, cultura, cucina.

Sarà uno sforzo irto di ostacoli considerata la drammaticità del momento.

L’auspicio  è che i voli bloccati  da e per l’Italia possano ritornare negli aeroporti italiani a fine emergenza

Villa Borghese – Roma

sanitaria. Quando? Nessuno pare avere risposte credibili. In attesa, da più parti si sollecitano misure nazionali straordinarie per tutta la filiera turistica. Si chiedono: un piano strategico industriale e un Fondo nazionale di sostegno per rilanciare il comparto. Il settore del turismo organizzato in Italia,  attualmente costituito da 12.000 imprese, occupa circa 50.000 persone. In una manciata di giorni tutti si sono visti azzerare ogni entrata economica a seguito dei provvedimenti nazionali e internazionali. Ovunque domina la convinzione che gli effetti negativi sulle entrate continueranno per molti mesi ancora, poiché sarà complesso, a fine emergenza sanitaria, riuscire riavere flussi turistici da e verso l’estero.

Quante aziende turistiche riusciranno dunque a superare la crisi?  Nel tentativo di trovare una soluzione

Skyway Monte Bianco – Courmayeur (AO)

Aidit, Assoviaggi, ASTOI e Fto hanno chiesto al Governo di dichiarare lo stato di crisi del settore, e all’ENAC di avviare, con la massima urgenza, ogni azione utile per assicurare la piena applicazione delle disposizioni normative recentemente emanate dal Governo in materia di rimborsi da parte dei vettori aerei operanti in Italia, rendendosi disponibili per ogni informazione ritenuta utile in materia.

Situazione difficile pure per il comparto sciistico con la chiusura imposta al 10 marzo a tutti gli impianti sciistici d’Italia, un giorno dopo che la Valle d’Aosta aveva spontaneamente già fermato le strutture per evitare il contagio del virus.  Destino beffardo per le località montane considerata l’enorme quantità di neve caduta nelle ultime settimane e che avrebbe garantito una stagione sciistica tra le migliori degli anni recenti.

Altrettante enormi difficoltà per Agriturismi, Pensioni, Hotels molti dei quali hanno chiuso i battenti per assenza di ospiti, come ha ricordato “Confindustria Alberghi” in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Ministro Dario Franceschini e al Sottosegretario Lorenza Bonaccorsi per sollecitare “l’urgente necessità di garantire soluzioni che lascino liquidità di cassa per le aziende e tutela dei lavoratori che operano nel settore”. Tra le varie richieste volte ad ottenere un poco di respiro finanziario anche: la riduzione della tassazione locale; di IMU e TARI e una rimodulazione per l’IRAP; lo slittamento dei termini di adeguamento per la “lotteria degli scontrini”; incentivi, voucher o detrazioni di imposta, per i soggiorni in Italia; disapplicazione per tutto il 2020 del contributo di soggiorno e incremento credito di imposta per la partecipazione alle fiere internazionali.

“Sappiamo di chiedere molto al Governo – scrive in una nota Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente

Piazza del Duomo – Milano

di Associazione Italiana Confindustria Alberghi – ma ciò che ci spinge a farlo è la consapevolezza di quanto tutti questi elementi concorrano a sostenere un settore che ha solide basi e tutte le carte in regola per recuperare terreno non appena la fase attuale, grave e contingente, sarà superata. Il mondo del turismo italiano ha voglia di ripartire e, così come già accaduto in passato, era la crisi del 2008, vogliamo trovarci pronti e preparati per poter contribuire al rilancio dell’intero Paese”.

Vita complicata pure per numerosi ristoranti di tutta Italia che hanno scelto di interrompere l’attività anche per tutelare la salute dei propri dipendenti, come ha deciso “Il Cambio”, storico ed elegante locale situato nel cuore di Torino e già frequentato da Cavour. Stop aperture per musei, gallerie d’arti, mostre, teatri, cinema con perdite economiche tutte ancora da valutare. Infine porte sbarrate di molte chiese e basiliche dove sono state annullate tutte le cerimonie religiose, officiate e trasmesse da molti parroci, cardinali e vescovi in video. Il turismo, industria trainante dell’economia italiana, rischia il tracollo con gravi ripercussioni sull’esistenza di migliaia di persone. Ma nonostante “l’ora buia” tra molti addetti del settore non manca la fiducia nella possibilità di una rapida ripresa appena superata l’emergenza sanitaria.

 

 

 

 

 

 

 

 

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)