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Tag Archives: Coronavirus

Dario Gedolaro

La diatriba sulla terapia anti Covid 19 con plasma superimmune è emblematica. Emblematica perché da un lato conferma il talento e la genialità degli italiani e dall’ altro la lentezza ottusa dell’apparato burocratico statale, anche del settore sanitario. Si scontrano la fantasia e il coraggio con il rigore formale, la tendenza alla ripicca per lesa maestà e al mettere il bastone fra le ruote. Ma come, medici di provincia si permettono di indicare la strada ai soloni dell’ Istituto Superiore di Sanità, dell’ Agenzia del farmaco, del Comitato Scientifico Governativo! E così, dapprima si tarda a dare risposte e autorizzazioni, poi si cerca anche di intimidire, come nel caso dei carabinieri del Nas comparsi all’ ospedale di Pavia. C’ è anche chi ha avanzato il sospetto che certe prese di posizione nascondano la difesa di interessi economici, questa è una terapia che non porterebbe grandi guadagni al contrario di un farmaco sintetizzato.

Paolo Girola

Errare humanum est perseverare autem diabolicum - Credo sia giunto il tempo di guardare  oltre l’epidemia, che spero si risolva clinicamente. Amici medici e veterinari ( questi ultimi esperti di epidemie ricorrenti da coronavirus vari) mi dicono che , dopo i gravi errori iniziali, ora ci sono vari protocolli che ne limitano  fortemente la pericolosità: dalla plasmaferesi all'uso di antibiotici come l’azitromicina,  a antitrombotici come  cardioaspirina o eparina, antinfiammatori come la clorochina o il tocilizumab e mi fermo perchè non sono un esperto. E’ chiaro che dobbiamo guardare al futuro con occhi nuovi. Sappiamo che una pandemia  è possibile ,non solo nei film horror.  Ma che cosa ci ha insegnato lo tsunami che si è abbattuto sulla  nostra sanità?

Carola Vai

Strade e portici vuoti. Stazione ferroviaria di Porta Nuova quasi deserta e pressoché priva di treni; piazze e piazzette silenziose. Serrande abbassate. Poche auto, qualche ciclista spesso indifferente alle piste ciclabili. E’ il cuore di Torino che ho scoperto oggi durante 7 chilometri di camminata a piedi. Un'immagine malinconica e grigia come il cielo di questa giornata. A cinque giorni  dall’inizio della Fase 2 del dopo Coronavirus il capoluogo piemontese sembra ammutolito davanti alla scelta di lasciare ancora chiusi locali pubblici, negozi, musei. Giovani e meno giovani hanno preso d’assalto la periferia, soprattutto giardini e parchi, dove l’invito a usare guanti e mascherine e mantenere la distanza sociale è più ignorato che ascoltato . Ma il centro di Torino, elegante polmone della storia del Piemonte e per un breve periodo dell’Italia intera, è diventato bivacco di barboni e ‘senza casa’ numericamente ancora cresciuti per colpa della crisi.

Carola Vai

La ripresa è un’incognita. Assurdo pensare ad una soluzione unica, ad una  ricetta miracolosa per uscire dalla crisi. Non esistono ne l’una e ne l’altra.  L’unica strada è lavorare, il più possibile, adeguandosi di volta in volta alle necessità imposte dalla situazione provocata dal Covid-19 in Italia. E’, in sintesi, la risposta che mi ha dato Alessandro Barberis, nome tra i più noti e importanti dell’imprenditoria torinese degli ultimi 20 anni. Ingegnere, allenato ad affrontare problemi dirigenziali giganteschi e in continua evoluzione, (tra i molti ruoli ha diretto Fiat Auto nel 1993; l’Istituto bancario San Paolo di Torino nel 1996; la Fiat nel 2002 dove poi è stato amministratore delegato e infine vicepresidente nel 2003. Ha ricoperto vari ruoli in Confindustria; ha  presieduto la Camera di Commercio di Torino dal 2004 al 2014. E tanto altro; tutto affiancato dall'interessamento per il volontariato fin dalla giovinezza).

* Pier Carlo Sommo

Il grande giurista tedesco Rudolf von Jhering ( 1818 – 1892) diceva che “La legge è l'arma indispensabile dell'intelligenza contro la stupidità”; oggi forse avrebbe qualche dubbio… Le norme devono essere create e applicate con professionalità e serietà, altrimenti il diritto diventa una buffonata o un sopruso. Da molti anni mi occupo di comunicazione e informazione, ma sono laureato in Giurisprudenza. In gioventù ho esercitato la pratica legale e ho fatto parte per alcuni anni del servizio Legislativo e Studi della Regione Piemonte. I miei docenti della facoltà di Giurisprudenza  all'Università di Torino sono stati professori di alta caratura e chiara fama: Giovanni Conso, Carlo Federico Grosso, Marco Siniscalco, Claudio Dal Piaz, Elio Casetta, Silvio Romano, Giorgio Cansacchi, Mario Enrico Viora, solo per citarne alcuni. Mi sono laureato con Giommaria Deiana, luminare nazionale del diritto civile.  Questi Maestri del diritto, mi hanno lasciato, oltre a una buona preparazione sulla materia, saldi principi di democrazia, legalità e legittimità  che mi hanno accompagnato per tutta la mia vita sociale e professionale. Ho abbandonato la pratica legale negli anni 90’, perché la realtà applicativa del diritto non coincideva più con i miei ideali, tra scadimento della qualità della produzione legislativa, troppo complessa e di dubbia  applicazione.

Paolo Girola

C’è un proverbio indiano che dice “Tutto ciò che non è donatoè perduto”. Mi è tornato in mente in questi tristi giorni, come una luce nel buio di troppe cose andate storte, polemiche politiche, virologi incerti per certezze scientifiche spesso superate da  intuizioni empiriche che loro non sapevano spiegare ( …e quindi cure ritardate) ,  imprevidenza, troppa sicurezza andata presto in fumo,  poca saggezza e buon senso. Tutto un “male” che rifiuto  di credere  prevarrà e spero che ci insegni qualcosa. Troppo il bene fatto da molti che si sono “donati” con abnegazione. Mi lascia perplesso la caccia alle streghe, e la sensazione che siano ancora una volta  solo” gli stracci ad andare per aria “. Il luogo comune sono diventate le RSA, al centro di una moderna caccia all'untore alimentata da troppa informazione superficiale e scontata. Non credo alla giustizia che cede alla piazza di parenti  urlanti , anche giustamente affranti (…spero  tutti sinceramente affranti). Non cerchiamo un colpevole  a qualunque costo,  da portare in tribunale , naturalmente, e buttargli addosso gli errori di tutti gli altri. Errori ce ne sono stati, ma non tutti gli errori sono reati.

Dario Gedolaro

1 Maggio 2020: una Festa del Lavoro senza lavoro per milioni di italiani. Una situazione paradossale causata dalla pandemia e il futuro non è roseo. Purtroppo tutti gli esperti concordano nel pensare che gli effetti devastanti del Coronavirus saranno la chiusura di migliaia di aziende, la consistente crescita della disoccupazione e il calo dei consumi. Nel primo trimestre il Pil italiano è già sceso del 4,7% e Goldman Sachs stima che la crisi legata all’emergenza coronavirus  porterà nel 2020 a un calo del 9% del Pil dell’Eurozona e dell’ 11% di quello dell’ Italia. L’impatto sul mercato del lavoro si tradurrebbe per il nostro Paese in una crescita al  17% della disoccupazione. Previsioni un po’ meno fosche nel Documento di economia e finanza del governo. L’occupazione potrebbe crollare quest’ anno di oltre 2 punti percentuali e il tasso di disoccupazione toccare il livello dell’11,6%.

Carola Vai

I compromessi e gli interrogativi in questo periodo di Coronavirus sono tanti. Ho chiesto qualche chiarimento ad un esperto già noto ai lettori: lo pneumologo e specialista in medicina interna *Ugo Marchisio, contagiato da un paziente e fortunatamente in fase di guarigione, anche se  più lunga del previsto.  Tra le domande più discusse: la decisione di aprire i negozi alimentari a orario ridotto per frenare il contagio del virus che però contribuisce a creare lunghe code di acquirenti. Tale formula ha una spiegazione ? Il contagio ha forse un orario preferito? Insomma il virus circola meno al mattino e più al pomeriggio o di sera? Credo che le soluzioni di compromesso, come in questo caso, non siano quelle migliori: riaprire ma con orario ridotto non fa diminuire il rischio in modo significativo, ma crea notevole disagio e mugugno. I compromessi nascono forse dalla paura dei governi – nazionale e regionali – di perdere consenso e fare dei passi falsi, con ripercussioni immediate su chi vota, senza guardare, come diceva De Gasperi, alle future generazioni ma solo alle future scadenze elettorali…

* Pier Carlo Sommo

 Già il drammaturgo greco Eschilo  (525 a.C. – 456 a.C.) aveva affermato che “in guerra la verità è la prima vittima”.   L’attuale crisi causata dal COVID19 è stata giustamente paragonata ad una guerra. In questi giorni di dure battaglie la povera verità  se non è morta, gode di pessima salute, schiacciata tra manipolazioni, volontarie ed involontarie, fake news e incapacità professionali.  Da anni  la comunicazione di crisi” è ormai una disciplina professionale ben delineata, con esperti di notevole caratura. In Italia, ad esempio, abbiamo Luigi Norsa   (http://www.luiginorsa.com/  ),   un serio professionista conosciuto anche all'estero. In tutto il mondo la materia è tenuta nella massima considerazione, ha regole ben precise e viene gestita da specialisti preparati e motivati.


Dario Gedolaro

"Accentrare o decentrare? Questo è il problema". Parafrasando Shakespeare, si può affermare che l’ emergenza Coronavirus Covid 19 , affrontata in Italia con tanta generosità e non poca disorganizzazione, ha riacceso le polemiche ideologico/politiche fra chi pensa ad uno Stato fortemente centralizzato e chi invece crede nel regionalismo.