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CHI SONO

CHI SONO

Chi è #CarolaVai?   Innanzi tutto una persona che ama la vita. Ho una Laurea in Lingue e Letterature Straniere, un passato da #giornalista professionista nella #radio, nella #carta stampata, nell’#Agenzia di Stampa e un presente da #scrittrice e #giornalista.

Girando il mondo ho conosciuto e intervistato: imprenditori, politici, capi di governo, Capi di Stato, Presidenti, Premi Nobel, re e principesse, artisti, gente comune. Ne ho ricavato impressioni di vario tipo, del resto le persone sono tutte diverse. Non bastano denaro, ruoli, potere per rendere Grande un uomo o una donna. Spesso la vera grandezza (come la vera generosità) si trova tra gli umili.

Obiettivo di questo Blog?  Occuparsi della vita nelle sue varie sfaccettature con attenzione alle donne, alla salute, agli animali, ai viaggi perché in fondo la vita è un viaggio continuo anche quando si sta fermi a meditare, a creare, a sognare…. .

Naturalmente ogni tema tenterà di avere uno sguardo proiettato sul  futuro.

Ho scritto qualche libro, partecipato come relatore e come moderatore a numerosi convegni, attività che proseguo tuttora. Intanto ricopro il ruolo di sindaco effettivo della #Casagit (Cassa Sanitaria dei giornalisti italiani); e sono vicepresidente della sezione #TorinoFidapaBPWItaly  (Federatione Italiana Donne Arti Professioni Affari),

Ho molti  hobby: leggere, viaggiare, camminare in montagna, i gatti, cercare di capire le follie del mondo….

 

Ps. Nella mia esperienza professionale ho imparato che le notizie cattive sono più lette di quelle buone perché le buone non stupiscono. Lettori e lettrici si fingono scandalizzati dai fatti di sangue, sesso, soldi, dolore, disperazione eppure li leggono con la stessa avidità di un affamato che, dopo giorni di digiuno, si tuffa sul cibo con bramosia. Certamente siamo noi giornalisti a dover scovare e capire le notizie, a saperle presentare in modo appetibile, e possibilmente corrispondente al vero. Al lettore si chiede di leggere magari con attenzione . E’ il gioco della parti. Nulla di male. Ma sia dai giornalisti che dai lettori si rivendica una certa attenzione ai contenuti il più possibile variegati  se si vuole conservare UN’INFORMAZIONE LIBERA, un GIORNALISMO LIBERO.