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Carola Vai

Il ministro della cultura al quale è stata rivolta una petizione, e il governo Draghi, riusciranno a occuparsi della villa appartenuta a Giovanni Giolitti e sita a Cavour (Torino) prima che sia svenduta? L’immobile frequentato dallo Statista nei mesi estivi è stato messo in vendita sul sito internet della filiale italiana di Sotheby’s International Realty. Prezzo base: 680 mila euro, mobilio e parco compresi. La residenza meriterebbe di essere salvaguardata perché teatro di un pezzo di storia dell’Italia, anche se Giolitti preferì risiedere con moglie e figli nella più soleggiata e secolare Villa Plochiù, pure questa nel cuore di Cavour, dove morì il 17 luglio 1928. 

Carola Vai

Su Giovanni Agnelli, morto a Torino il 24 gennaio 2003 dopo aver girato tutto il mondo, si sa molto. Anche se lui non ha mai amato parlare del proprio privato. Così, in occasione del centenario della sua nascita avvenuta il 12 marzo 1921, ho scelto di ricordare la sua passione più indistruttibile: quella per i suoi cani.  Lui stesso a margine di una conferenza stampa  poco prima di essere colpito dal cancro che l’avrebbe ucciso, ad una domanda sui quattro zampe riportata nel mio libro "In politica se vuoi un amico comprati un cane - gli animali dei potenti" (Daniela Piazza editore) rispose: “i cani sono una compagnia insostituibile. Chi sa ascoltare, amare, sopportare come loro? Ogni esemplare merita il massimo rispetto, fatto che avviene raramente”.

Carola Vai

Le donne sono intelligenti come gli uomini. E’ il titolo di un capitolo del mio libro “Rita Levi-Montalcini, una donna libera” (Rubbettino editore), che riflette il pensiero della scienziata. Interpellata sul significato dell’8 marzo Rita, ancora unica italiana Premio Nobel per la medicina, osservò: “è una cerimonia che sembra fuori tempo. Sono invece convinta che debba continuare perché stimola l’attenzione sulle donne che è sempre un po’ al di sotto di quella necessaria”.

Carola Vai

Personalmente non ho mai creduto all’introduzione per legge delle quote rosa per aiutare le donne a conquistare posizioni apicali . La soluzione per frenare la disuguaglianza di genere può solo venire da provvedimenti governativi . Una convinzione, la mia, non sempre condivisa. Ma con il premier Mario Draghi, forse, si possono auspicare cambiamenti. Lui stesso nel suo primo intervento in Senato ha detto: “Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge: richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi. Intendiamo lavorare in questo senso”.

Carola Vai

L’Italia, con Mario Draghi premier, è tornata ad avere fisicamente una first lady, assente da quattro anni. E’ la consorte, Maria Serena Cappello, chiamata affettuosamente Serenella. Donna di origini venete, e nobili natali per via della discendenza da Bianca Cappello, moglie del Granduca di Toscana, Francesco de’Medici .  La signora Draghi, sobria eleganza, come il marito in pubblico preferisce il silenzio quasi sempre ingentilito da un lieve sorriso. Abituata da almeno vent’anni ad essere catapultata al centro dell’attenzione da un uomo che ha fatto della conquista dei massimi vertici un traguardo, prima in Banca d’Italia nel ruolo di governatore, poi alla Banca Centrale Europea (Bce)come presidente,  la nuova first lady trasmette a chi la osserva sicurezza e simpatia mescolata ad una sorta di soggezione che frena domande indiscrete anche da parte dei giornalisti più audaci. Per sapere come la nuova first lady affronterà pubblicamente sia a livello nazionale che internazionale il nuovo ruolo bisognerà forse aspettare il vertice di capi di Stato e di governo del G20 a presidenza italiana previsto i prossimi 30 e 31 ottobre.

Paola Claudia Scioli

#ITALIAUNICAQUI - In un momento in cui ancora il turismo stenta a ripartire a causa della pandemia che non ci lascia in pace, le case-museo, diventate una realtà molto diffusa in Italia negli ultimi anni, potrebbero essere le prime a riaprire in sicurezza. Per ora sono per lo più visitabili all'esterno o in alcuni casi all'interno solo in settimana. Piccole strutture, in genere circondate da spettacolari giardini, ben si presterebbero in realtà per accogliere pochi turisti per volta facendo scoprire realtà culturali poco conosciute ai più e spesso dietro l'angolo di casa propria. Sono disseminate in tutte le regioni con caratteristiche, forme, dimensioni, storie differenti: dai palazzi reali alle ville nobiliari, dalle residenze dei collezionisti alle case degli artisti, dagli appartamenti cittadini alle abitazioni rurali. In tutte passa la voce narrante di chi le ha volute, acquistate, abitate, costruite.

Carola Vai

Cavour sarebbe stato felice se gli avessero profetizzato che ci sarebbe stato un Premier di fama mondiale, Mario Draghi, a celebrare i 160 anni dell’Italia Unita. Un primo ministro difensore dell’Unità d’Italia che debutta in Senato il 17 febbraio  e alla Camera proprio il 18 febbraio, lo stesso giorno di quando nel 1861 Camillo Benso Conte di Cavour, Presidente del Consiglio dei Ministri, riunì a Torino il primo Parlamento dell’Italia Unita, su convocazione del re Vittorio Emanuele II di Savoia. Unità che sarebbe stata ufficializzata  poche settimane dopo: il 17 marzo. Perciò non si può nemmeno considerare azzardata l’idea di  Mino Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti, oggi candidato sindaco a Torino con la lista SiTav Silavoro, di scrivere al neo Premier per chiedere che il vertice dei Capi di Stato e dei Capi di governo a chiusura del G20 in programma i prossimi 30 e 31 ottobre a Roma si tenga invece a Torino, in quanto prima capitale d’Italia.

Dario Gedolaro

A sentire il discorso di Mario Draghi una prima sensazione viene immediata: il premier parla di cose che conosce. Non è uno di quegli “avvocati della Magna Grecia”, che, secondo la battuta di Giovanni Agnelli, affollano un po’ troppo le aule parlamentari. “Conoscere per deliberare”, diceva Luigi Einaudi, cioè la competenza è un requisito indispensabile per un politico. Non si pretende che sia un Pico della Mirandola o un Leonardo da Vinci, ma una persona che se fa il ministro della Sanità si intende di sanità, se parla di infrastrutture conosce come si costruiscono, a che cosa servono, quali problemi risolvono (vero, Danilo Toninelli?), se è ministro dell’ Istruzione ha un’ idea dei problemi dell’ insegnamento, dell’ organizzazione di una scuola o di un’ Università, delle esigenze di ragazzi e famiglie (erano i requisiti della ministra Lucia Azzolina?), se fa il ministro dell’ Agricoltura ha lavorato in questo fondamentale settore dell’ economia italiana (che c’ entra un Stefano Patuanelli?), se deve prendere decisioni in campo economico e finanziario è persona che si è dovuta confrontare con questi temi nella sua vita lavorativa.