Flavio Bravo
Parlare a ragazze e ragazzi ma anche a chi quel periodo della vita l’ha già vissuto, magari da tempo. Sembra sorprendente eppure succede, anzi concede un bis: il giornalista e scrittore cuneese Fabrizio Brignone torna a raccontare mondi magici che parlano a persone di tutte le età, e lo fa con “Nell’abbraccio dell’acqua”, pubblicato in questi giorni dalla casa editrice Il Ciliegio, il seguito di “Nella foresta della nebbia” di un anno fa.

Un nuovo romanzo di formazione, molto immaginifico e intenso, che racconta il cammino di crescita di una ragazza, Laver (già presente nel finale dell’opera precedente). La protagonista sente l’esigenza forte e indifferibile di lasciare la foresta per vedere il mare, metafora dell’andare oltre la quotidianità per incontrare davvero se stessi, per scoprire la propria identità e modellare il carattere attraverso le esperienze.
Il cammino solitario si arricchisce di tanti incontri, con personaggi particolari, e attraverso il dialogo e la condivisione si costruisce il confronto, anche sui valori. Tutto avviene in un viaggio di andata e ritorno di qualche giorno verso il mare e negli abissi, popolati da pesci parlanti, stelle marine danzanti, conchiglie musicali e onde che accompagnano Laver alla scoperta di mondi e panorami che vanno oltre la sua immaginazione e le sue aspettative. Fino a farle acquisire una nuova consapevolezza, per andare incontro alla vita e alla “miglior versione di sé”.
Nel libro, come già nel precedente romanzo, molti passaggi si distinguono per la potenza descrittiva e per la capacità evocativa, accanto a sfumature poetiche che svelano una sensibilità non comune, mista a spiccata fantasia.
Dal punto di vista stilistico, poi, la lettura scorre fluida e godibile, capace di narrare con leggerezza temi che non sono affatto banali.
“La difficoltà di una scrittura ‘semplice’, apparentemente leggera, ha rappresentato uno dei risvolti più significativi di questa doppia avventura narrativa – ammette Brignone -. È stata una bella sfida inventare una storia di crescita ambientata in mondi di fantasia, descrivere luoghi e personaggi con uno stile vivace, diretto e ritmato per coinvolgere gli adolescenti, ma al tempo stesso trasmettere messaggi, riflessioni e valori importanti per loro e insieme trasversali a ogni età, a ogni fase della vita. La ricerca della propria identità e dei propri sogni, l’autonomia e l’aiuto, la determinazione e l’entusiasmo, il coraggio delle scelte, l’amicizia, l’altruismo e il rispetto per gli altri, la bellezza e la tutela della natura: sono tutti ingredienti fondamentali di questi due libri e sono valori senza tempo, per tutti. Senza dimenticare sfide dell’oggi, dalla pace (anche con se stessi) ai social network, raccontate sempre attraverso metafore e personaggi curiosi, capaci di innescare riflessioni su tematiche per nulla superficiali”.
Non “sono solo canzonette”, parafrasando un’idea di libertà e profondità espressiva.
“Sicuramente, libertà e profondità sono chiavi di lettura opportune per questi due libri – conferma l’autore -. Le possibilità creative sono enormi, nella narrativa, e permettono di creare mondi e personaggi unici, e qui non mancano soggetti ed episodi strani, surreali, magici. Umani, animali e vegetali, tutti in dialogo e in connessione continua tra loro, com’è nella potenza e nella ricchezza della vita. E insieme ci sono le sfide, che ognuno di noi affronta fuori e dentro di sé. In questo caso, quella di diventare grandi in un mondo non semplice, attraverso strumenti e consapevolezze che sono della nostra contemporaneità e insieme rispondono a domande che non tramontano mai”.
“Nell’abbraccio dell’acqua” si pone in scia ad altre pubblicazioni di Brignone: oltre a storie d’impresa e saggi dedicati alla comunicazione e alla scrittura (in particolare “La Guida, il nostro stile. Un manuale di scrittura per l’informazione locale”), anche un testo peculiare come “Nascono da sole e sanno chi sei. Vasco e Ligabue nelle loro canzoni”, e poi la raccolta “La ragazza coi tarocchi e altri racconti newyorkesi” e il potente romanzo introspettivo “Ultimo minuto”.
“La scrittura è un’arte affascinante in tutte le sue declinazioni – conclude l’autore – e per me è straordinariamente stimolante confrontarmi con generi e temi differenti, per una maggiore libertà creativa, anche sotto il profilo stilistico ed espressivo. Credo molto nell’ispirazione, a cui deve però seguire un lavoro attento di scrittura e riscrittura, affinché il risultato finale sia degno di pubblicazione. Come nell’informazione locale, anche nella narrativa: i lettori sono attenti e meritano massimo rispetto”.
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