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Author Archives: Carola Vai

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)  

Flavio Bravo

Parlare a ragazze e ragazzi ma anche a chi quel periodo della vita l’ha già vissuto, magari da tempo. Sembra sorprendente eppure succede, anzi concede un bis: il giornalista e scrittore cuneese Fabrizio Brignone torna a raccontare mondi magici che parlano a persone di tutte le età, e lo fa con “Nell’abbraccio dell’acqua”, pubblicato in questi giorni dalla casa editrice Il Ciliegio, il seguito di “Nella foresta della nebbia” di un anno fa.

Viola Cora

 “Il mio destino è stato segnato dalla fortuna e dalla sfortuna di avere accanto due grandi persone… li ho entrambi amati e ammirati, ma ho fatto fatica a non scomparire con la loro ombra”. Così la scienziata Filomena Nitti spiegava la sua vita di figlia dell’ex premier Francesco Saverio Nitti e moglie del Nobel per la medicina Daniel Bovet del quale fu insostituibile collaboratrice, ma che dal Nobel restò esclusa. Il tentativo di Filomena di destreggiarsi tra studi, famiglia, figli, politica e scienza è narrato da Carola Vai nel libro “Filomena Nitti e il Nobel negato” (Rubbettino editore). Una vita intensa quella di Filomena punteggiata di immense gioie, passioni brucianti, conquiste e successi, dolori infiniti affiancati al tentativo di nulla trascurare, soprattutto l’impegno nella scienza. Sforzo che la lasciò comunque fuori da podio del Nobel. Cosa la penalizzò?

Dario Gedolaro

“La libertà di parola al tempo dell’odio”, è il titolo di un editoriale del direttore della Stampa, Andrea Malaguti. Un articolo che compare a fianco di un altro titolo: “Come è triste Venezi”, accompagnato da una grande fotografia del Direttore dell’orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, Beatrice Venezi, di cui gli orchestrali hanno chiesto il siluramento.

Flavio Bravo

Questa è una storia d’impresa decisamente singolare, raccolta in una narrazione molto diversa da tante altre. Fin dal titolo del libro, “(Dis)fare impresa”, che richiama un manuale di management ma anche il suo esatto opposto. Come una lotta, quasi tra il bene e il male, e come un viaggio dell’eroe che alla fine porta alla vittoria, per un nuovo futuro.

Carola Vai

Con la tumulazione di Papa Francesco nella Basilica di Santa Maria Maggiore salgono a otto i pontefici qui sepolti, con vari artisti celebri, compresi Pietro e Gian Lorenzo Bernini. Il primo Papa a scegliere come dimora definitiva la basilica situata in piazza dell’Esquilino, a Roma, fu Onorio III (pontificato 1216-1227). Seguirono: Papa Niccolò IV (1288-1292), Papa Pio V (1566-1572), Papa Sisto V (1585-1590), Papa Clemente VIII (1592-1605), Papa Paolo V (1605-1621), Papa Clemente IX (1667-1669). Tutti legati alla Basilica da una devozione speciale.

Carola Vai

Chi va piano, va sano e lontano, recita un antico detto. Adattare il concetto a chi ha fatto della velocità un mezzo per salire sul podio mondiale ha un non so che di ironico. Invece è l’esempio offerto da Federica Brignone, stella dello sci alpino italiano, super campionessa mondiale alla soglia dei 35 anni. L’atleta azzurra nata a Milano il 14 luglio 1990, abitante a La Salle, in Valle d’Aosta, con lenta, ma inossidabile tenacia si è lanciata alla conquista della Coppa del Mondo generale di sci in programma a Sun Valley, Stato dell’Idaho, negli Stati Uniti, avendo nel suo zaino 37 vittorie e 83 podi. Ed essendo, inoltre, l’unica donna italiana ad aver già vinto l’ambita Coppa di cristallo nel 2019-2020. Un record per la sua età sostengono in molti. Non lei.

Viola Cora

“Proprio quando non c’è alcuna linea all’orizzonte, stare uniti è un modo per non perdersi. E non perdersi d’animo, mai”. E’ il suggerimento lanciato dalla quarta di copertina dell’ultimo libro del giornalista cuneese Fabrizio Brignone, classe 1974. Il volume, intitolato “Nella foresta della nebbia” (edizioni Il Ciliegio) narra in modo coinvolgente il faticoso viaggio di due ragazzi - che poi diventano tre – attraverso la foresta (metafora della società) dove vivono, affrontando una fitta nebbia (metafora dell’inquinamento). Romanzo di formazione per giovanissimi, in realtà stimolante anche per gli adulti, che fa venire alla mente Emilio, opera dello scrittore francese Jacques Rousseau, dove si sottolinea l’importanza dell’educazione.

Dario Gedolaro

Finalmente qualcosa si muove per cercare di rimediare alle inefficienze del Servizio Sanitario Nazionale, che pure – diciamolo subito – ha molte benemerenze. Torna d’attualità l’annosa questione dei 37 mila medici (e quasi 7 mila pediatri) di famiglia, detti anche di base o di medicina generale. Il governo ha allo studio un provvedimento per farli diventare dipendenti del SSN. Lo rivela il Corriere della Sera, che cita un progetto del ministro alla Salute, Orazio Schillaci. Forse è la volta buona, ma se ne discute già da qualche anno.

Dario Gedolaro

In questi giorni in cui si ricorda la tragedia dell’Olocausto non è storicamente sbagliato riflettere se e quali furono le differenze in tema di antisemitismo fra la Germania nazista e l’Italia fascista. Perché non bisogna fare di ogni erba un fascio, soprattutto quando si tirano in ballo le responsabilità di un popolo. Non è per autoassolversi, perché di responsabilità ve ne furono, ma sicuramente non ci fu quella complicità o acquiescenza corale di cui si macchiò il popolo tedesco.