*Pier Carlo Sommo
Il 2020 volge al termine. È tempo di bilanci. Qualche considerazione sul periodo trascorso. Essendo la Comunicazione / Informazione Pubblica da anni il mio mestiere parlerò di emergenza COVID19 nell’ambito della mia professione. La sera del 18 dicembre 2020 il Premier Giuseppe Conte ha trasmesso l’ennesimo messaggio sulle disposizioni anti contagio per fine anno. Al di là del contenuto, come al solito troppo lungo e poco chiaro, le reazioni in prevalenza non sono state positive, perché il tentativo di soddisfare tutti, di regola ottiene l’effetto contrario. Inoltre dal messaggio pare assente un piano strategico valido.Carola Vai
Il Covid19 ha ucciso anche la cerimonia della consegna dal vivo dei Premi Nobel 2020: il 10 dicembre a Stoccolma. La Fondazione Nobel, che lo scorso luglio aveva annullato - per la prima volta dal 1956 - la cena di gala in Svezia, ha scelto di rendere virtuale la premiazione. I vincitori riceveranno i prestigiosi riconoscimenti presso un'ambasciata svedese o l'istituzione in cui lavorano nei loro Paesi. L’atteso appuntamento vissuto da Rita Levi-Montalcini, Nobel per la medicina nel 1986, con il biochimico Stanley Cohen, non veniva interrotto dal 1944. A quel tempo il mondo era travolto dalla seconda guerra mondiale, oggi dalla pandemia. Così, la premiazione sarà virtuale, trasmessa in diretta televisiva.Carola Vai
Le montagne in Italia tra Alpi, Prealpi e Appennini occupano il 35,2% del territorio. Le vacanze sulla neve sono diventate un affare da miliardi di euro negli ultimi anni e impegnano migliaia di lavoratori. Eppure il settore è tra i più trascurati dal governo nazionale. “L’ultimo Dpcm – Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – è uno schiaffo al mondo della montagna e a tutti i suoi abitanti”. A puntualizzarlo è l’architetto Valter Marin, sindaco di Sestriere (Torino) dal 2009 al 2019, presidente dell’Unione Montana dei Comuni olimpici Via Lattea dal 2013 al 2018, attualmente consigliere regionale del Piemonte nelle file della Lega. Sul tema “montagna” Marin è un esperto. Lo conferma il suo curriculum ricco di incarichi riguardanti il settore, ed anche la sua vita trascorsa in gran parte sulle montagne tra Pinerolo e Sestriere dove abita con la famiglia.Dario Gedolaro
Sci no, sci sì? E’ l’interrogativo che tiene banco in questi giorni di seconda ondata di Covid 19. Per molti, soprattutto nei Palazzi romani così lontani e poco sensibili ai problemi della montagna, la risposta è scontata: gli italiani rinuncino ad andarsi a divertire sulle piste da sci, non è un grande sacrificio, si tratta in sostanza di poca cosa di fronte al pericolo che la pandemia torni a dilagare proprio mentre sta rallentando. Il fantasma che viene agitato è quello della terza ondata.Carola Vai
Impossibile immaginare cosa avrebbe detto Rita Levi-Montalcini sul #Covid19. Avendo scrutato a lungo nella sua vita, posso supporre che avrebbe lavorato con maggiore intensità nelle sue ricerche scientifiche. Nel libro “Rita Levi-Montalcini, Una donna libera” (@Rubbettino editore) ho cercato di narrare tutta la sua vita e le caratteristiche che l’hanno portata al successo mondiale nella scienza fino diventare motivo d’immenso orgoglio per il nostro Paese. Pertanto, un film su Rita Levi-Montalcini è un’ottima idea. Aiuta a conoscere meglio colei che è diventata un’ancora a cui aggrapparsi per generazioni di ogni età e sesso.Ugo Marchisio
Torno a lavorare in corsia! Ho resistito alle sollecitazioni ad entrare nella Commissione Medica dell’Unità di Crisi/DIRMEI della mia Regione, il Piemonte, ma non ho potuto sottrarmi alle pressioni dei miei ex colleghi dell' Ospedale Maria Vittoria, lasciati 4 anni fa, sommersi dalla nuova ondata di ricoveri da coronavirus. Rispetto ai mesi di marzo-aprile, schematizzando molto la situazione epidemiologica, registriamo molti più casi positivi, ma anche una minore gravità dei sintomi. Infatti quasi il 95% degli infettati sviluppa sintomi lievi o non ne sviluppa affatto; non più del 5% necessita di ricovero in ospedale e la letalità complessiva è stimata al di sotto dell’1%.Carola Vai
“Un disastro”. Così lunedì 16 ottobre 2000 giornali, radio, televisioni definivano l’alluvione che il giorno prima aveva isolato Torino dal resto del mondo, trasformato una parte del Piemonte in un’immensa distesa di acqua grigio scuro, piegato la Valle d’Aosta. “Un disastro”, come ricordo nel mio libro “Torino alluvione 2000,per non dimenticare” (i cui proventi sono andati agli alluvionati del Sermig), costato 25 vite (18 in Valle D’Aosta, 4 in Piemonte, 3 in Liguria), 4 dispersi (in Valle D’Aosta), 40.000 sfollati iniziali scesi poi a 4000 considerando solo le persone che hanno perso definitivamente la casa; 100.000 senza luce nel solo Piemonte, e un milione senz’acqua potabile ancora nel solo Piemonte. Sono passati 20 anni da quelle giornate colme di disperazione per milioni di persone. Per tanti dimenticare è ancora difficile.Ugo Marchisio
I morti causati dalla pandemia COVID-19 in Italia nel mese 15 agosto-16 settembre 2020 sono stati 253, pari ad una mortalità giornaliera di 8,4. Siamo ben lontani dai numeri a tre cifre di fine marzo. Se l’attuale trend continuerà a rimanere costante, avremo, d’ora in poi, un numero di morti in Italia per il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) intorno a 3.000 l’anno. Per confronto, i decessi annui dovuti all'influenza stagionale sono stimati, nell’ultimo quinquennio, intorno ai 14.500, dato grossomodo confermato sia estrapolando la media europea (15.000 circa) sia rifacendoci ad un calcolo dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che li pone in un range tra 5.000 e 10.000. Infatti il virus influenzale ha una letalità (percentuale di casi mortali sul numero totale di persone infettate) che non arriva allo 0,1%, molto inferiore a quella del SARS-CoV-2 che è dell’1% circa. L’influenza ha però ha una contagiosità molto maggiore, soprattutto nella fase presintomatica e nell’età infantile, riuscendo così ad infettare un numero enormemente maggiore di soggetti.Paola Claudia Scioli
In un momento in cui molti grandi eventi sono stati annullati o rinviati al 2021 a causa dei vincoli dettati dall’emergenza sanitaria, il Festivaletteratura di Mantova ha sfidato la sorte. Così una delle manifestazioni culturali che hanno fatto la storia degli ultimi vent’anni della città di Virgilio, quello che potremmo definire il festival dei festival, ha aperto i battenti.Paola Claudia Scioli
"Est Est Est" (c'è, c'è, c'è) è la prima cosa che viene in mente quando si parla di Montefiascone (Viterbo). È il nome del vino bianco che deriva, secondo la tradizione, dall'espressione di giubilo per aver trovato un buon vino pronunciata dal servitore del vescovo Defuk, che accompagnava Enrico V a Roma per essere incoronato imperatore nel 1111. Il vino è realmente il prodotto locale d'eccellenza, ed è buono e profumato grazie al terreno tufaceo. La tomba di Defuk all'interno della chiesa di San Flaviano, la più antica dentro le mura della città, prova che lui qui c'è stato.









