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Carola Vai

Complesso e confusionario, pertanto difficile da capire. E’ la lapidaria definizione data al “Decreto rilancio” dall’imprenditore Nicola Scarlatelli,  Presidente di CNA Torino (Confederazione nazionale dell’artigianato e della Piccola Impresa) durante la mia intervista sulla riapertura delle aziende dopo lo stop imposto dall’emergenza del Covid-19. “Quando non si hanno idee chiare sul da farsi, si danno spiegazioni  confuse. Stiamo vivendo un momento estremamente difficile. Ci sono settori professionali a rischio chiusura definitiva. La loro sopravvivenza dipende dalla rapidità di intervento, ma anche dalla semplicità di azione. Invece il Decreto sta complicando ancora più la loro lotta contro una ripresa che temono di non poter più affrontare”.

Nicola Scarlatelli e Paolo Alberti, Il Presidente e il Segretario CNA Torino

Come interpreta la presenza nel Decreto di incentivi per la mobilità alternativa con bonus per biciclette e monopattini e l’assenza di alcuni settori, quale ad esempio l’automotive, definita “gravissima” dall’assessore regionale al lavoro del Piemonte, Elena Chiorino anche perché la filiera dell’auto che già prima dell’emergenza sanitaria era in difficoltà, ora rischia il collasso?

“Auspico che l’automotive venga trattato con un provvedimento singolo considerata l’importanza strategica per l’intero Paese ed in particolare per il Piemonte.

Elena Chiorino, Assessore regionale all’Istruzione, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo StudioPiemonte.

Non posso immaginare che il settore venga del tutto ignorato. Sarebbe davvero molto grave. Nessuno oggi è in grado di prevedere come andrà il mercato dell’auto e dunque di tutta la filiera dell’automotive. La gente nei prossimi mesi forse non sarà interessata, e magari nemmeno avrà il denaro necessario per comperare un’automobile. Ma il settore non può e non deve essere trascurato dalle istituzioni ”.

Scarlatelli eletto per la seconda volta a capo della CNA Torino nel 2017 con incarico fino al 2021, durante il lockdown ha invitato gli 11.363 soci imprenditori, “ad agire in modo etico”, e a “mantenere gli impegni presi con i fornitori, i clienti, ed anche l’associazione di rappresentanza, ossia la CNA”.  In pratica a non speculare sul coronavirus per rinviare o addirittura annullare, ad esempio, pagamenti decisi prima dell’emergenza della pandemia. “Il momento è complicato per tutti, ma per certi settori lo è di più, al punto da ridurli al tracollo. Parrucchieri, estetisti, trasporto privato (dai taxisti ai pullman) pasticceri, ristoranti, e tanti altri professionisti hanno vissuto tre mesi senza alcun guadagno. Dovrebbe

Vittoria Poggio, Assessore Regionale alla Cultura, al Turismo e Commercio

essere facile per le istituzioni comprendere la loro difficile situazione economica, e intervenire. Non servono dichiarazioni per attestare il mancato lavoro e ottenere eventuali aiuti finanziari. Almeno per quei comparti si dovrebbe evitare l’eccessiva burocrazia”. L’imprenditore riconosce al governo e alle istituzioni “lo sforzo che stanno facendo per affrontare il difficile momento”, ma sottolinea: “la differenza tra sogno e progetto è dato dai tempi di azione e dalla chiarezza.  Ogni settore necessita di indicazioni semplici e comprensibili per adattarsi alle normative e poter beneficiare degli eventuali aiuti economici messi a disposizione. La Regione Piemonte ha previsto un contributo a fondo perduto alle categorie commerciali e artigianali più danneggiate dalla totale mancanza di attività nper l’emergenza coronavirus. E’ un “Bonus” di oltre 88 milioni di euro suddiviso in base alla tipologia tra  37 mila aziende piemontesi . Ad esempio, per bar, gelaterie, ristoranti, parrucchieri, centri estetici, discoteche ed altri settori il ‘bonus’ è di 2.500 euro. Taxi e servizi di noleggio con conducente possono ottenere mille euro. Per regolare la modalità di assegnazione è stato siglato un accordo tra il Presidente della Regione Alberto Cirio e

Alberto Cirio Presidente della Regione Piemonte

gli assessori al commercio Vittoria Poggio e alle attività produttive Andrea Tronzano con le associazioni di categoria  (CNA Piemonte, Confcommercio Piemonte, Confartigianato Piemonte, Confesercenti Piemonte). E’ un aiuto semplice, concreto, immediato, senza troppe complicazioni burocratiche”. Un intervento capace dunque di soddisfare i settori coinvolti? “Si tratta di piccole cifre  , ma come mi hanno detto molti dei beneficiari, con quel denaro potranno pagare due-tre mesi di affitto dei locali. Tra gli interventi della Regione a favore dei pubblici esercizi impegnati ad affrontare le misure  sanitarie di distanziamento e contenimento sociale c’è anche l’abbattimento degli oneri e la semplificazione delle procedure per la creazione o l’ampliamento dei dehor.  Aiuti modesti, come ho detto. Tuttavia molto utili perché quasi privi di burocrazia e dunque si possono ottenere in modo veloce”.  Nicola Scarlatelli, perito meccanico con molti esami universitari di biologia alle spalle pur senza laurea, 63 anni portati con grinta, ha vissuto

il periodo di “tutti a casa”  quasi sempre tra le pareti della Samec, la propria impresa meccanica, con sede a Rivoli (Torino). “Io posso pensare e progettare solo nella mia azienda. Siamo rimasti fermi del tutto dal 23 marzo al 6 aprile. Poi dal 6 aprile al 4 maggio, dopo aver ottenuto i permessi necessari,  abbiamo ripreso l’attività con 9 dipendenti su 35 impegnati in fabbrica perché si doveva consegnare della merce. Dal 4 maggio siamo tutti al lavoro. Ma poiché le cose non vanno bene nemmeno per la Samec, dopo una discussione con tutti i lavoratori, sono state concordate sei ore al giorno di lavoro per 6 giorni. Le ore mancanti per concludere l’orario vengono coperte con ferie e permessi. Si è fatta questa scelta per evitare la richiesta di cassa integrazione. Siamo convinti di potercela fare. In questo periodo la Cassa integrazione è molto più indispensabile ad altre aziende. Se in futuro non ci sarà ripresa, rivedremo le nostre scelte”.

 

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)