Dario Gedolaro
C’era una battuta che girava nei primi anni Venti quando il fascismo prese il potere grazie al voto degli italiani: “Almeno così i treni arriveranno in orario”. Era la manifestazione di un forte disagio per i disordini, le violenze, l’intolleranza e gli scioperi che avevano tormentato gli anni precedenti. Il Partito Socialista di allora aveva imboccato, sciaguratamente, una linea massimalista, dichiarando di voler instaurare in Italia, come era avvenuto nell’Unione Sovietica, la dittatura del proletariato. I suoi militanti avevano intrapreso azioni conseguenti, con scioperi, l’occupazione armata delle fabbriche, minacce e intimidazioni nelle campagne anche nei confronti dei piccoli proprietari e dei mezzadri. Mussolini aveva preso la palla al balzo ed aveva sfruttato quel disagio. Gli scontri fra socialisti e fascisti avevano provocato morti e feriti da entrambe le parti. Scurati nel suo libro “M” cita un episodio accaduto durante un dibattito parlamentare Poco prima di essere ucciso dalle squadre fasciste nel giugno del 1924, l’on Giacomo Matteotti, del Partito Socialista, fa un discorso per stigmatizzare le violenze delle camicie nere nelle campagne emiliane contro i contadini delle cooperative “rosse”. Un deputato del Partito Popolare gli risponde che condivide la condanna delle violenze, ma che avrebbe voluto sentire dall’On. Matteotti un’analoga condanna quando le violenze e i soprusi li avevano subiti, da parte dei “rossi”, agricoltori delle cooperative “bianche”, esponenti del Partito Popolare e del clero.Carola Vai
Torino è la città dei musei straordinari e unici. Basta citare i più famosi a livello internazionale: il museo Egizio, quello del Cinema, il museo dell’automobile, quello della Santa Sindone. Ed ora il Museo del Cioccolato e del Gianduja, chiamato Choco Story Torino, il primo d’Italia. La struttura è ospitata negli ex laboratori sotterranei della pasticceria Pfatisch sotto i portici di via Sacchi 38, a pochi metri dalla stazione ferrovia di Porta Nuova. Pfatisch nata oltre cento anni fa, nel 1915, ha conservato, ed ora espone, i macchinari originali di fine '800. Il Museo, è un misto di tradizione, storia, industria, tecnologia, e pure di eleganza, come rivelano le tazze per bere la cioccolata in carrozza senza rovesciarla, e quelle per non sporcarsi i baffi.Carola Vai
La moda è cultura, è business, è diplomazia. Sempre più donne ai vertici della politica, o first lady, sono consapevoli di rafforzare o indebolire con il loro abbigliamento, che mai può essere casuale, il ruolo di un settore produttivo e di immagine importante per ogni nazione. Logico parlare di moda attraverso gli abiti indossati dai potenti del Pianeta in occasione del G7 tenuto a Borgo Egnazia, in Puglia, quando, come ha sottolineato la Premier Giorgia Meloni “l’Italia è stata al centro del mondo e gli occhi del mondo sono stati puntati sull’Italia”.Carola Vai
Ci sono stilisti italiani che fanno realizzare i loro prodotti in Oriente, India e Cina soprattutto, e poi li vendono in Occidente, Italia compresa; altri che invece creano e producono in Italia raffinati modelli studiati per soddisfare il ricco mercato orientale appassionato dello stile made in Italy. Tra questi ultimi spicca la maison Carlo Pignatelli specializzata in eleganti abiti da sposa e da cerimonia per uomo e donna. Uomo geniale Carlo Pignatelli, sempre in controtendenza eppure all’avanguardia come è emerso anche dalla festa-spettacolo organizzata nei saloni della Reggia di Venaria alle porte di Torino, in una tranquilla serata di maggio. Presenti all’evento circa 500 persone invitate per celebrare sogni vissuti e sogni ancora da coronare. Ed anche per brindare al nuovo assetto societario comunicato il 9 maggio 2024 che ha segnato una svolta per l’azienda con la cessione della quota di maggioranza alla holding operativa Gd, degli imprenditori torinesi Francesco Gianfala e Riccardo di Battista e la nomina di Alessandro Rossi a nuovo amministratore delegato del marchio.Carola Vai
Più grande di sempre, più frequentato di sempre, più chiacchierato di sempre. E’ l’obiettivo del Salone internazionale del Libro di Torino 2024, alla 36esima edizione, in calendario da giovedì 9 a lunedì 13 maggio al Lingotto Fiere, e guidato per la prima volta da una donna: Annalena Benini. Dedicato alla “Vita immaginaria”, da un volume di Natalia Ginzburg, la kermesse esibisce cifre al top per convincere di essere “il migliore di sempre”.Dario Gedolaro
Interessa ancora ai torinesi quella che una volta era la Fiat? Viene qualche dubbio leggendo le cronache del corteo sindacale che venerdì ha attraversato il centro di Torino. C’erano le istituzioni (Comune e Regione Piemonte), c’erano i rappresentanti di associazioni imprenditoriali, ma alla fine hanno sfilato fra le 5 mila persone (versione della Questura che di numeri ha una certa esperienza) e le 12 mila (versione dei sindacati, che come organizzatori hanno interesse a enfatizzare un po’ le adesioni), cioè molto meno delle 40 mila che sono scese in piazza Castello due volte nel 2018 per difendere la Tav dal voto negativo del Consiglio comunale a guida 5 Stelle. Ed ancora meno della famosa marcia dei 40 mila, cifra convenzionale data per difetto, del 14 ottobre 1980.Viola Cora: articolo tratto dal libro”GATTI DI STATO”
Luigi XV di Borbone fu l’unico re di Francia appassionato di gatti. Ed anche il solo sovrano francese nato nella reggia di Versailles (il 15 febbraio 1710) e nella stessa reggia morto a 64 anni (il 10 maggio 1774) ucciso dal vaiolo. Luigi XV si circondò per l’intera vita di gatti. Nei piccoli felini trovava serenità e gioia sia da bambino che da adulto. Uno dei mici più amati, un magnifico esemplare d’angora dalla bianca pelliccia, di nome “Brillant”, venne ritratto in un dipinto di Jean Jacques Bachelier nel 1761. L’opera è arrivata fino ai nostri giorni.Carola Vai
Sessanta anni fa, il 22 novembre 1963, veniva ucciso John Fitzgerald Kennedy mentre attraversava la città di Dallas, nel Texas, all’interno di un corteo di automobili, con al suo fianco la first lady, Jacqueline Kennedy. Con la sua morte svanì la nostalgia per un’America che non c’è più, nostalgia creata anche da una raffinata “politica spettacolo”. La fine dell’illusione di un futuro più prospero gli americani l’avevano già vissuta poco più di un secolo prima, il 14 aprile 1865, con l’uccisione di Abramo Lincoln.Dario Gedolaro
Qualcuno l’ha definito “Penna rossa”, altri “re dei talkshow” giornalistici televisivi, di sicuro Massimo Giannini è stata un’anomalia nella lunga storia dei direttori del quotidiano La Stampa. Romano fino alla radice dei capelli, ha importato uno stile aggressivo, polemico, politicamente molto schierato a sinistra nel giornale torinese della famiglia Agnelli.
Carola Vai
Troppi turisti. Troppi comportamenti dei visitatori penalizzanti e incivili per l’ambiente. In Italia le località vacanziere, dal mare alla montagna, dalle città d’arte alla capitale, stanno vivendo giorni difficili. Cresce l’insofferenza tra gli abitanti dei vari territori. I servizi, dai trasporti ai locali pubblici, dagli alberghi ai campeggi, fino alle spiagge: inadeguati. Nessuno sa come arginare il fenomeno. Così, il sospirato boom dei viaggi atteso per far lievitare l’economia del Paese si sta rivelando per molte zone un incubo. Stabilire il giusto equilibrio non è facile. Trovare una soluzione è comunque indispensabile per contenere i tanti effetti negativi: dall’impatto sull’ambiente, alle difficoltà di trovare alloggi, al caos della mobilità pubblica e privata, fino ai rialzi esagerati dei prezzi che incidono pesantemente sul caro vita.