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Carola Vai

Duecento milioni di #telecamere per controllare 24 ore su 24 circa un miliardo e 400 milioni di persone con il #riconoscimento facciale.

È l’impianto di #sorveglianza #digitale di massa più avanzato al mondo messo in pratica dalla #Cina. Un sistema di potere che “sorveglia” , “premia” e “punisce” attraverso un controllo di massa. Sembra fantascienza, un film irreale, una storia assurda. Invece è realtà.

Il governo che lavora ad ampio spettro su tutti i settori dell’esistenza degli abitanti punta a rendere il meccanismo pienamente operativo entro il 2020. Se il programma avrà successo gli abitanti della #Cina, e chiunque capita nella terra del Dragone, saranno sorvegliati in qualsiasi istante. Una forma di sicurezza totale, per qualcuno.  Una #dittatura #digitale per altri al momento accettata da milioni di persone, criticata da altri milioni con gravi ripercussioni, ignorata dalla maggioranza.

I governanti chiamano il sistema “credito sociale”. Ad ogni cittadino è affidato l’obiettivo di 800 punti (in alcune parti del programma si arriva a 900). Chi riesce a conquistare un punteggio il più possibile vicino a quanto previsto ha varie agevolazioni: sconti negli alberghi, facilità nell’ottenere servizi pubblici, inclusa l’iscrizione all’università, prestiti a basso costo e molto altro.

Chi invece resta indietro rischia di essere escluso dalla società e addirittura finire agli arresti domiciliari, o peggio.

Quando il “credito sociale” sarà del tutto operativo anche la spesa diventerà un tassello positivo o negativo del punteggio sociale in base al tipo di prodotti acquistati.

La tecnologia di #riconoscimento facciale da “arma” contro la criminalità sta diventando sempre più utile all’esercizio di poteri di sorveglianza globale. Inutile camuffare il volto perché la tecnologia consente il riconoscimento.

E mentre la Cina sta superando gli Stati Uniti in fatto di risultati tecnologici,  il suo sistema di controllo di massa è stato avviato con l’aiuto di #multinazionali americane che sul mercato cinese guadagnano la gran parte dei soldi del loro portafoglio a livello mondiale. In pratica l’Occidente dice di temere gli avanzamenti tecnologici ( e non solo) dell’ex Paese di Mao Tse Tung, ma sono spesso esponenti del mondo occidentale a portare in quella terra insegnamenti avanzati in cambio di denaro. Tanto denaro.

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)  

One Reply to “In Cina 200 milioni di telecamere controllano gli abitanti”

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