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Dario Gedolaro

Quale sarà il futuro della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, dopo l’elezione di Fabrizio Palenzona a presidente? L’interrogativo non è campato in aria vista la provenienza e gli interessi del nuovo Presidente. Palenzona, ex vicepresidente di Unicredit, nato a Novi Ligure ma tortonese di adozione, uomo del mondo dell’autotrasporto, non ha radicamento in città, al contrario del presidente uscente, Giovanni Quaglia, che, pur essendo cuneese di origine, vive ormai da alcuni anni a Torino, dove si è trasferita tutta la sua famiglia. Tanto per fotografare la distanza “geografica” del neopresidente rispetto a Torino, sembra che Palenzona  abbia aspettato l’esito della votazione del Consiglio di indirizzo della Fondazione CRT (10 voti a suo favore, 7 per Quaglia) in Costa Rica, dove stava trascorrendo un periodo di vacanza. 

Torino, Mole Antonelliana.

Se è vero che dal 1995 al 2000 è stato Consigliere di Amministrazione della Fondazione Cassa Di Risparmio di Torino (contribuendo però a far sciogliere la banca per creare UniCredito S.p.A, poi divenuto Unicredit), è assodato il suo attaccamento affettivo e il suo radicamento nell’alessandrino, dove ha ricoperto le cariche politiche di sindaco di Tortona e presidente della Provincia di Alessandria dal 1995 al 2004 (veniva dalle fila della Democrazia Cristiana, come Quaglia, che ha ricoperto a sua volta l’incarico di presidente della Provincia di Cuneo). Come manager Palenzona si muove sulla piazza di Milano, dove oggi ricopre la carica di presidente della società di servizi immobiliari Prelios (ex Pirelli RE).

Ma allora perché tanto interesse per la Fondazione CRT, che sotto la presidenza di Quaglia (2017-2023) è stato un potente motore di sviluppo cittadino, soprattutto e non solo con l’investimento nelle Ogr? Sembra poco probabile che l’abbia attratto il fatto di lavorare per il futuro di Torino e allora bisogna cercare altre motivazioni. Secondo i soliti bene informati, Palenzona punterebbe alla presidenza dell’ACRI (l’Associazione fra le fondazioni delle Casse di Risparmio italiane)  e la prestigiosa Fondazione CRT, terza fondazione di origine bancaria italiana per entità del patrimonio, gli potrebbe servire come trampolino di lancio. Ma avrebbe un obiettivo ancora più ambizioso: fare il presidente della nuova più importante fondazione bancaria italiana, che nascerebbe dalla fusione fra la Fondazione CRT e la milanese Fondazione CARIPLO. Palenzona sa poi benissimo che chi sta nella stanza dei bottoni di una Fondazione di origine bancaria ha potere politico e finanziario.

Milano, il Duomo

In questa ottica quale sarebbe il prezzo che dovrebbe pagare Torino? I precedenti sono allarmanti: la competizione con Milano ha visto la città sempre soccombere (unica eccezione Il Salone del Libro). E’ accaduto quando la Cassa di Risparmio di Torino, una delle più grandi d’ Italia, è confluita in Unicredito (poi divenuta, come detto, Unicredit). Grandi rassicurazioni, si parlò di ”banca dei territori”, con quattro poli: Milano, Torino, Bologna, Verona.  Fandonie. Milano ha cannibalizzato gli altri poli, cui non è rimasto più nulla. Quasi stessa sorte con la fusione fra l’Istituto bancario San Paolo e Banca Intesa. Quando si definirono le competenze, 8 direzioni centrali su 11 finirono a Milano, e c’è da dubitare che i vertici di quelle tre siano ancora in città. Insomma, se si punterà alla fusione Fondazione CRT-Fondazione CARIPLO, è assai probabile che Torino subirà un’altra mazzata.

In tutto questo “risiko” emerge ancora una volta il poco peso della classe dirigente cittadina, che assiste impotente alle lotte di potere nelle sue importantissime istituzioni e non sa esprimere un suo autorevole candidato. Eppure basta un dato per dimostrare il “peso” della Fondazione CRT: in 30 anni di vita ha erogato 2 miliardi di euro per oltre 42.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente, l’innovazione nel Nord Ovest (i più significativi su Torino). Il sindaco Lorusso non ha difeso Quaglia, nonostante i vantaggi che la sua presidenza ha portato alla città, facendo il Ponzio Pilato, forse perché non si è reso conto di quale fosse la posta in gioco. Così come l’allora sindaco, Sergio Chiamparino, ascoltò Enrico Salza, che all’epoca della fusione con Banca Intesa era presidente dell’Istituto bancario San Paolo e voleva la presidenza della nuova grande aggregazione bancaria.

Per concludere la sconfitta di Giovanni Quaglia è ancora più incomprensibile se si pensa all’ultimo bilancio della Fondazione CRT, approvato all’unanimità dal Consiglio di Indirizzo prima di votare per la presidenza. Numeri da record: avanzo di esercizio 2022 pari a 127,2 milioni di euro (+42,6% rispetto agli 89,2 milioni del 2021), posizione finanziaria netta salita a quota 569 milioni (+73,4%), patrimonio investito superiore ai 3 miliardi. Il miglior consuntivo degli ultimi dieci anni, nonché uno dei migliori di sempre. Torino sembra non perdere il vizio di “rinnegare” i suoi figli migliori. Insomma qui non vale il detto sportivo: squadra vincente non si cambia.

Author: Pier Carlo Sommo

Torinese, Laureato in Giurisprudenza, Master in comunicazione pubblica e Giornalista professionista. Dal 1978 si occupa di comunicazione e informazione nella pubblica amministrazione. Ha iniziato la carriera professionale presso la Confindustria Piemonte. Dopo un periodo presso l'Ufficio Studi e Legislativo della Presidenza della Regione Piemonte nel 1986 è diventato Vice Capo di Gabinetto e Responsabile Relazioni Esterne della Provincia di Torino Dal 1999 al 2020 è stato Direttore delle Relazioni Esterne e Capo Ufficio Stampa dell'ASL Città di Torino. Autore di saggi, articoli e ricerche, ha pubblicato numerosi volumi e opuscoli dedicati alla comunicazione culturale - turistica del territorio. È docente in corsi e seminari sui problemi della comunicazione e informazione presso le società di formazione pubbliche e private . Professore a contratto di Comunicazione Pubblica presso l'Università di Torino e Università Cattolica. embro del Direttivo del Club di Comunicazione d'Impresa dell’Unione Industriale di Torino, dal 2005 al 2008 è stato Vice Presidente. Presidente del Comitato scientifico di OCIP Confindustria Piemonte Membro del Comitato Promotore dell' Associazione PA Social, È stato Segretario Generale Nazionale dell'Associazione Comunicazione Pubblica e Istituzionale dal 2013 al 2020.