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Carola Vai

Le donne che fanno politica spesso utilizzano l’abbigliamento per comunicare i propri messaggi al pubblico. L’ultimo esempio arriva da Kamala Harris, prima donna Vicepresidente Eletta degli Stati Uniti. Con la vittoria di Joe Biden, 46esimo Presidente, nella stanza Ovale della Casa Bianca entra colei che lo stesso Biden ha definito “una combattente coraggiosa”. E Kamala Harris al primo discorso nel ruolo che già l’ha fatta entrare nella storia si presenta con un tailleur bianco e camicia bianca con nodo. Un modo per parlare a tutte le donne. Soprattutto un omaggio alle suffragette e alla loro battaglia per il diritto di voto femminile.

Joe Biden e Kamala Harris

Non è la prima volta che un’esponente democratica negli Stati Uniti sceglie di vestirsi di bianco per rendere un tributo alla lotta per la partecipazione politica femminile. Ma Kamala non solo è riuscita nella sfida che altre candidate a vicepresidente prima di lei avevano fallito. Basta ricordare tra gli elettori di  sinistra Geraldine Ferraro e tra quelli di  destra Sarah Palin, più Hillary Clinton. Kamala si insedia nel ruolo più alto mai raggiunto da una donna nel Paese a stelle e strisce con un passato da vincitrice in molti settori.

Infatti se Joe Biden è il Presidente dei record – il più votato della storia degli Stati Uniti, il più “grande” con i suoi 78 anni, il primo ad avere come vice una donna – Kamala Harris, 56 anni,  è una collezionista di record.  Con una carriera straordinaria. Arriva infatti ad essere il numero due degli Stati Uniti con altri primati. Prima donna di colore ad essere eletta Procuratore distrettuale di San Francisco e prima donna Procuratore generale della California; prima indiana-americana eletta senatrice. Ruoli ricoperti con forza, bravura, eleganza. Ruoli dove ha spesso “parlato” con un abbigliamento tra il classico e il moderno, tra il raffinato e lo sportivo. Quasi sempre con giacche di ottima fattura, senza troppo indulgere alla moda, adatte a diverse occasioni, tutte volte a trasmettere l’immagine di una donna rassicurante. Colori dominanti: nero, grigio, viola scuro, rare volte bianco sopra camicie o sotto-giacca di tinta diversa. Pochi gioielli. Quasi sempre collane girocollo in perle bianche o colorate. Un abbigliamento in grado di trasmettere determinazione, forza, tenacia . Ma chi la conosce aggiunge “un’immagine accompagnata spesso da un sorriso cristallino, modi gentile, una certa duttilità nel cambiare opinione”.

Senatrice Kamala Harris

Kamala Harris, nata il 20 ottobre 1964 a Oakland, in California, è figlia di Shyamala Gopalan, endocrinologa ricercatrice sul cancro al seno, immigrata dall’India (Tamil nadu) e Donald Harris, economista giamaicano. Si laurea in Scienze Politiche ed Economia alla Howard University e all’Hastings College of the law di San Francisco (California). Nel 2014 si sposa con un avvocato, Douglas Emhoff, californiano, ebreo, divorziato, già con due figli, che appoggia ogni sua iniziativa. Due anni dopo, nel 2016, arriva al Senato tra le fila del Partito Democratico. Ma tempo prima, nel 2004, conosce Barak Obama che appoggia nella sua candidatura alle presidenziali del 2008. Definita “brillante, alacre, qualificata”, nel ruolo di procuratore, Kamala Harris si segnala per il grande impegno nella promozione “della sicurezza pubblica” e delle politiche di “promozione del consumatore” . Contraria alla “pena di morte” si fa pure conoscere per le sue iniziative nella lotta a truffe, sprechi, abusi e persino dispersione scolastica. Una donna dalle numerose sfumature, temuta e amata per la sua durezza negli anni da Procuratore, ma apprezzata per la sua bravura.

Nel suo primo discorso da vicepresidente (anche se non ancora del tutto insignita considerato che il gran giorno è atteso per gennaio 2021), Kamala Harris di bianco vestita dal palco di Wilmington nel Delaware esordisce: “John Lewis, prima di lasciarci, ha scritto che la democrazia non è uno stato, è un atto e quello che intendeva dire è che la democrazia non è garantita: dobbiamo avere una forte volontà di difenderla, salvaguardarla, non darla mai per scontata. Questo richiede una battaglia, dei sacrifici, ma anche gioia, perché noi, il popolo, abbiamo il potere di costruire un futuro migliore. Quando l’essenza della nostra democrazia era in gioco durante queste elezioni e il mondo ci guardava, voi avete dato vita ad un nuovo giorno, una nuova alba per l’America”. Poi rivela di pensare “a tutte le donne che hanno lavorato per garantire il diritto di voto e che ora nel 2020 con una nuova generazione hanno votato e continuano a lottare per farsi ascoltare. Stasera voglio riflettere sulle loro battaglie, la loro determinazione, la loro capacità di vedere cioè che sarà a prescindere da quello che è stato”. Ma soprattutto sottolinea: “Sono la prima donna vicepresidente ma non sarò l’ultima. Ogni bambina, ragazza che ci guarda vede che questo è un paese pieno di possibilità. Il nostro Paese vi manda un messaggio: sognate con grande ambizione, guidate con cognizione, guardatevi in un modo in cui gli altri potrebbero non vedervi”.

Hillary Rodham Clinton

Vestita di bianco Kamala Harris era apparsa anche a gennaio quando aveva prestato giuramento nel processo di impeachment del presidente Donald Trump. Il bianco era stato scelto pure da Geraldine Ferraro quando accettò di diventare la prima candidata donna alla vice presidenza alla convention democratica del 1984, finita con la sconfitta. Anche Hillary Clinton si era presentata vestita di bianco quando ottenne la nomina alla candidatura a Presidente degli Stati Uniti alla Convention democratica del 2016, sempre in onore del movimento per il suffragio femminile. Tutte vestite di bianco sono apparse le deputate per celebrare il centesimo anniversario del voto delle donne durante il discorso sullo stato dell’Unione.

La scelta di Kamala da parte di Joe Biden è stata attribuita da numerosi osservatori anche al fatto che lei fosse molto amica del figlio primogenito, Beau Biden, pure lui Procuratore generale, ucciso da un cancro al cervello, nel 2015, all’età di 46 anni. Resta il fatto che Kamala è arrivata alla Vicepresidenza degli Stati Uniti con alle spalle una carriera di successo ottenuta con tenacia, determinazione, fortuna. E tanto studio. E tantissimo lavoro. Al suo fianco, a sostenerla, il marito, Doug Emhoff, 56 anni, già descritto dai mass media come il primo “second gentleman” degli Stati Uniti. Alla notizia della vittoria ha postato una foto su Twitter  di loro due abbracciati ed ha scritto: “Orgoglioso di te”. Emhoff , sposato per 25 anni con Kerstin Mackin, produttore cinematografico di Hollywood, con la quale ha avuto due figli,  ha conosciuto Kamala Harris, già procuratore generale della California, in un appuntamento organizzato dai colleghi. E si sono sposati nell’agosto 2014, secondo il rito ebraico. Coppia molto affiatata, lei  al primo matrimonio , sono in buoni rapporti con la prima moglie e i figli di lui.

 

 

 

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)