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Paola Claudia Scioli

    Passata – o quasi – la paura del Coronavirus, nelle città, e nelle località turistiche di tutta la penisola, sembra riprendere la vita di sempre. Qualcuno indossa la mascherina, ma non tutti. Il distanziamento fisico spesso viene disatteso. Non c’è da meravigliarsi: siamo un popolo riottoso a rispettare le regole. Appena aperti i confini delle regioni, siamo tornati alle abitudini di sempre. Siamo fuggiti dalle città per respirare aria buona “fuori porta”. D’altra parte, che siamo viaggiatori e non residenti lo diceva anche Erasmo da Rotterdam nel XV secolo, e lo testimonia ampiamente la storia.

Peschiera del Garda

E se quest’estate vedremo arrivare meno stranieri del solito causa paura del coronavirus, saremo noi a riscoprire le bellezze del nostro Paese. E forse impareremo ad apprezzarlo percorrendolo in lungo e in largo magari a bordo di un camper che pare essere il protagonista indiscusso delle “vacanze sicure 2020”.

Una delle località turistiche da sempre stata considerata a misura di camperisti è quella che viene definita la “piccola Venezia”: Peschiera del Garda. Non è un caso che qui siano sorte due aree attrezzate per i camper (in Via Milano e in Via Frassino), belle e funzionali, prima del coronavirus capaci di accogliere fino 200 mezzi, ora meno per assicurare il corretto distanziamento fisico .

Guardandola dall’alto, o semplicemente osservando una cartina del basso lago, si scopre che Peschiera è in una posizione strategica: tre isolette, collegate tra loro da ponti, collocate nell’angolo sud-est del lago. Una sorta di “imbuto” che si stringe fino a diventare fiume, il Mincio, e che costituisce una vera e propria protezione naturale per la cittadina. Un punto nevralgico per le comunicazioni est-ovest e nord-sud, come attestano le strade antiche che proprio qui si incrociavano come quelle attuali. Un luogo ideale dove fermarsi, anche per il clima mite.

Peschiera del Garda area camper

Prova ne è il fatto che a Peschiera la vita è iniziata in epoca preistorica per arrivare, senza soluzione di continuità, fino ai giorni nostri, passando attraverso le epoche romana, medievale, veneziana, asburgica e napoleonica, delle quali rimangono numerose tracce in una sorta di museo a cielo aperto, sintesi tra le culture delle province di Verona, Brescia e Mantova.

Canali, ponti, piazzette, ampi slarghi come la grande piazza d’Armi, imponenti costruzioni militari caratterizzano la città della quale è bello scoprire angoli e scorci, colori e luci. Attraverso strette strade circondate da case variopinte si raggiunge il grande Arsenale – la caserma d’artiglieria di Porta Verona, monumentale accesso alla città

vecchia – fatto costruire da Radetzky a metà de XIX sec., ora sede dell’Archivio storico, della Biblioteca comunale, di numerose Esposizioni temporanee, del Museo della pesca e delle tradizioni locali. È qui che Vittorio Emanuele III e gli Alleati si riunirono quel famoso 8 novembre 1917 in un Salone all’interno della Palazzina di Comando che è rimasta intatta.

Il centro storico è circondato e protetto da un’alta e imponente cinta muraria cinquecentesca a forma pentagonale, risalente all’epoca veneziana, che sul lato esterno a contatto con l’acqua crea un suggestivo gioco di colori e luci tutto intorno alla città vecchia. Il ponte cinquecentesco dei Voltoni poi, con i suoi archi in cotto e il verde isolotto, rappresentano il punto in cui le acque del lago entrano nel fiume, punto in cui un tempo si pescavano le anguille, come ci ricorda Plinio il Vecchio.

Sul lago, un’ampia e lunghissima spiaggia di tre chilometri, con un angolo – Bracco Baldo Beach – aperto anche agli amici a quattro zampe. A costeggiare la spiaggia una passeggiata panoramica tra fiori, vegetazione e alberi che arriva fino al porticciolo turistico con numerose barche ormeggiate, a vela o a motore per esplorare la costa. E un molo da cui partire per una crociera sul lago.

Dall’altra parte, il Mincio è invece percorribile a bordo delle caratteristiche canoe, oppure in bicicletta lungo la pista ciclopedonale – sulla sponda destra per un tratto e poi sinistra – fino a Mantova, attraverso canneti e alti pioppi. Questo percorso di 43 km su asfalto e in piano, con i suoi paesaggi fluviali e i suoi piccoli borghi, costituisce uno dei lati del Quadrilatero fortificato costruito dagli austriaci nell’Ottocento. Ripercorrerlo, soprattutto in alcuni punti, incanta: si passa per Monzambano, per Valeggio sul Mincio con il suo bel castello scaligero, per Borghetto con le rovine del ponte visconteo e i mulini ad acqua, per il Parco Giardino Sigurtà, per la medievale Volta Mantovana fino ad arrivare alla bellissima Mantova. Da qui si può tornare in bici o, per i meno allenati, caricare la bici sull’autobus o sul treno, anche se di questi tempi è preferibile sgambettare all’aria aperta piuttosto che chiudersi su un mezzo pubblico.

Poco fuori Peschiera verso Ponti sul Mincio si trova il Forte Ardietti, fortificazione costruita dagli austriaci a fine Ottocento, che faceva parte di un sofisticato sistema difensivo ideato per vigilare sulla valle fluviale e sul lago di Garda, ben conservato e visitabile. Poco oltre, uno dei Santuari più famosi della zona, meta di pellegrinaggi, che ora saranno contingentati: il Santuario della Madonna del Frassino con vicino un laghetto e una delle due aree sosta camper della cittadina.

Peschiera del Garda camper notturna

Nell’immediato entroterra è possibile poi andare – magari sempre in bicicletta – alla scoperta dei sapori e dei profumi di questa terra, tra vigneti, uliveti, agriturismi, fattorie e trattorie per assaggiare salumi, formaggi, ortaggi, frutta, olio extra vergine d’oliva, miele e naturalmente piatti tipici a base di pesce d’acqua dolce e carni bianche e rosse, accompagnati dai vini DOC della regione, i bianchi Lugana e Custoza e i rossi Bardolino e Garda. Peschiera è anche in una posizione strategica per visitare città d’arte quali Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Brescia, Mantova, Trento o le più vicine Grotte di Catullo a Sirmione, uno dei più affascinanti complessi abitativi d’epoca romana del nord Italia, e l’imponente Rocca di Lonato del Garda con uno splendido esempio di Casa-Museo. Senza dimenticare che Peschiera è anche vicina a numerosi parchi divertimento, compreso Gardaland, che sta riaprendo i battenti in tutta sicurezza proprio in questi giorni.

 

 

 

 

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)