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Carola Vai

Torino ha perso il titolo di città industriale dell’auto. Ma possiede il Museo Nazionale dell’Automobile (MAUTO) più grande d’Europa, con oltre 200 vetture originali di 80 marche diverse, provenienti dall’Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Olanda, Spagna, Polonia e Stati Uniti. A volerlo fu Carlo Biscaretti di Ruffia, 90 anni fa: il 19 luglio 1933. Così, in questa estate 2023 di grandi flussi turistici il Museo celebra l’importante anniversario con un gran numero di eventi distribuiti fino a metà autunno, come si legge all’interno del sito del Museo stesso.

FIAT 1901

Mostre, convegni, dibattiti, esposizioni di vetture storiche in vari punti strategici di Torino. Un calendario con filo conduttore la storia del Museo, ma anche un poco degli ex proprietari delle varie automobili. A cominciare da Carlo Biscaretti, torinese, aristocratico, nato nel 1879, che impegnò tutta la vita ad avviare la collezione fatta di vetture, telai, motori; a trovare una sede dignitosa; a tessere rapporti con strutture di vari Paesi. Uomo tanto tenace Biscaretti da riuscire il 19 luglio 1933 a ottenere dalla Città di Torino la conferma della fondazione del Museo con delibera. La struttura aperta al pubblico nel 1961, nella sede progettata dall’architetto Amedeo Albertini, per i 150 anni dell’Unità d’Italia, venne modernizzata e ampliata su progetto dell’architetto Cino Zucchi. Oltre mezzo secolo dopo venne ancora trasformata con l’introduzione di tutte le ultime opportunità tecnologiche. Erano i primi anni del Duemila. Il risultato fu la creazione di un nuovo percorso espositivo per valorizzare la magnifica collezione di automobili.

Delage 1913 (Francia)

Il Museo nel 2011 tornò a disposizione del pubblico con aperture quotidiane spesso arricchite da mostre sul mondo automotive. Distribuito su tre piani per un totale di oltre 20mila metri quadrati, completamente rinnovato, vetture collocate in modo da affascinare gli sguardi, schermi giganti, descrizioni chiare, comprensibili, gradevoli. Il visitatore in tutti gli spazi si trova immerso in un mondo reale, eppure sognante, mentre nel sottofondo musiche del periodo delle quattro ruote esposte accompagnano il cammino. Due anni dopo la nuova partenza il Times lo incluse tra i 50 musei più belli al mondo. Del resto camminare tra i vari piani si scopre la storia dell’automobile, ma anche la metamorfosi da mezzo di trasporto a oggetto di culto, dalle origini fino ai nostri giorni. Ogni pezzo visibile esprime una fantasiosa creatività strettamente unita ad una raffinata tecnica e grande abilità manifatturiera. Inoltre consente di cogliere il continuo tentativo di immaginare il progresso di costruttori, disegnatori, imprenditori, piloti determinati a migliorare sempre di più il mezzo di trasporto simbolo del Novecento, immagine di libertà e conquista sociale.

FIAT 500 – 1962, appartenuta al Presidente della Repubblica Sandro Pertini

A loro volta le vetture svelano la storia dei protagonisti che ebbero la fortuna di possederle: regine, artisti, campioni sportivi, scrittori, politici, personaggi vari. Attraverso l’esposizione si compie un viaggio nella società, nei costumi e persino nelle tradizioni del Novecento. Ma si ha anche un approfondito racconto del legame tra l’auto, il Museo e Torino testimoniato attraverso le fotografie di Luigi Bertazzini. Immagini che hanno catturato la trasformazione del volto della città influenzata dallo sviluppo dell’industria .

Se le automobili costituiscono la parte più attraente per i visitatori (oltre 200.000 ogni anno), molto ricco è il Centro di Documentazione, con documenti originali su vetture, personaggi, eventi che hanno fatto la storia dell’automobile; una Biblioteca con 9.000 monografie, di cui circa il 50% posseduto in esclusiva; alcuni libri antichi sulla storia della meccanica, della fisica e delle scienze tra il Cinquecento e l’Ottocento; una Emeroteca con 800 testate di argomento automobilistico, in tutte le lingue del mondo, di cui 195 possedute soltanto dal MAUTO.

Packard 1937 (USA)

Il Museo poco lontano dalle rive del fiume Po, in corso Unità d’Italia 40, e a poche centinaia di metri dal Lingotto, per decenni è stato intitolato a Carlo Biscaretti. Con l’ultima ristrutturazione e la riapertura avvenuta il 19 marzo 2011 l’edificio è stato dedicato all’avvocato Gianni Agnelli, scomparso nel 2003. A Carlo Biscaretti di Ruffia restano, comunque, ancora intitolati il centro congressi al primo piano e l’area didattica al piano terra.

NSU 1966 (Germania)

Il MAUTO, Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, è stato diretto negli ultimi anni, e per la prima volta, da una donna, Mariella Mengozzi, originaria di Forlì, appassionata di auto e decisa a rendere i festeggiamenti dei primi 90 anni un momento speciale e costruttivo. Sforzo purtroppo inutile poiché Mariella Mengozzi, 60 anni, è stata colpita e uccisa il 31 maggio 2023 da una breve, ma violenta malattia.

 

 

 

Sito web:   www.museoauto.it

 

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)