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Carola Vai

Negli ultimi 10 anni, molto si è fatto per il riconoscimento delle pari opportunità tra uomo e donna nei luoghi di lavoro. Ma molto resta da fare. E’ quanto emerso ai festeggiamenti per i 10 anni di #Minerva, network  delle donne dirigenti o quadri  iscritte a #Federmanager, tenuti nella Reggia di Venaria Reale, alle porte di #Torino, sotto il titolo indicativo “Direzione Futuro”. All’evento, organizzato  dal  Coordinamento  Nazionale Federmanager  Minerva e concluso dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ,Vincenzo #Spadafora, ha preso parte il vertice nazionale di Federmanager :  da Stefano #Cuzzilla Presidente, a Mario Cardoni,  Direttore generale, al vicepresidente, Eros Andronaco. Poi Elena #Vecchio, past president nazionale Minerva, Renata Tebaldi, coordinatrice Minerva nazionale, numerose altre personalità compreso l’assessore comunale al commercio di Torino, Alberto Sacco in rappresentanza della sindaca, Chiara Appendino , ed oltre 500 persone tra donne e uomini manager e ospiti vari, da tutta Italia.

da sinistra: Elena Vecchio, Renata Tebaldi, Stefano Cuzzilla, Marta Nappo, Carola Vai

Un evento spettacolare dove analisi professionali della parità uomo-donna hanno preceduto un’affollata cena nella magnifica galleria Diana seguita dallo spettacolo “Video mapping luci, acqua e danza” nel grandioso cortile della Reggia.

“E’ una grande soddisfazione per me vedervi così numerosi a questo incontro. Questa   è  la Federmanager Minerva  che  si  immaginava  10  anni fa :   dirigersi verso il futuro,  essere   in  tante, competenti,  responsabili , eticamente  impegnate  affinché   le aziende  e   le organizzazioni   possano  riconoscere  il  nostro    valore  fondato   sulle #capacità  e   #merito “, ha detto Marina Cima, tesoriera nazionale Federmanager e Coordinatrice  Minerva  Torino, prendendo la parola dopo Renato Valentini, Presidente Federmanager Torino, all’apertura della kermesse condotta dal giornalista Orlando Ferraris. I passi compiuti da Minerva nei suoi primi dieci anni di vita sono stati ricordati nella tavola rotonda a “quattro voci” coordinata dalla giornalista Carola Vai, presenti Stefano Cuzzilla, Presidente Federmanager, Elena Vecchio, tra le fondatrice di Minerva, oggi Membro  del   coordinamento   Minerva nazionale, Renata Tebaldi, coordinatrice Minerva nazionale, e, Marta Nappo, giovane manager.

da sinistra: Marta Nappo, Renata Tebaldi, Marina Cima, Elena Vecchio, Carola Vai

“Le donne iscritte a Federmanager, oltre 5000, sono una grande risorsa. Da alcune ricerche è emerso che dove ci sono donne ai vertici aziendali, le aziende sono uscite meglio dalla crisi. Eppure si è ancora lontani dalla parità uomini-donne. Anche nella nostra associazione c’è molto da fare. Dobbiamo cambiare la cultura. Serve per rilanciare il paese, l’economia, aiutare le famiglie. L’evento di oggi rafforza l’obiettivo di arrivare ad una situazione paritaria ”, ha osservato Stefano Cuzzilla.

“Quando abbiamo pensato di creare il Gruppo Minerva le reazioni in quasi tutta Federmanager sono state più critiche che concordi. Ma non ci siamo spaventate”, ha ricordato la catanese Elena Vecchio, un ricco passato professionale, oggi libera professionista quale consulente e docente nel campo delle “Strategie di impresa”.  “Alla nascita del Gruppo Minerva, nel 2009 – ha aggiunto Elena Vecchio – aderirono molte donne, anche grazie all’enorme aiuto di Marina Cima.”  In dieci anni Minerva ha realizzato numerosi progetti “focalizzando l’attenzione sul tema valorizzazione – ha continuato Elena Vecchio –  perché con l’aumento delle donne nel mondo del lavoro il ‘riconoscimento’ è diventato un concetto superato. Le disparità restano comunque tante. Tra le più significative c’è il gap retributivo presente ancora sia nel pubblico che nel privato. Inoltre nelle PMI, piccole, medie aziende, che rappresentano il 90% del nostro tessuto industriale, non sempre professionalità ed esperienza delle donne vengono premiate. Insomma, c’è ancora molto da fare. Tanto più che in Italia la scarsa incidenza di un quadro giuridico di parità formale ci dice che il problema non è solo formativo, ma affonda le radici in quello culturale. Io sono comunque ottimista e credo che le nuove generazioni sapranno migliorare la situazione”.

Orlando Ferraris, Carola Vai

Sguardo rivolto tutto al futuro quello di Renata Tebaldi convinta che “inclusione e parità di genere saranno sostanziali e non solo formali”.  Secondo Tebaldi poiché da tempo “nelle aziende si parla  di gestione del cambiamento, non resta che fare un’inversione di marcia, un cambiamento culturale che serve a innovare e far crescere non solo le aziende stesse, ma il sistema Paese. La nostra cultura è arroccata su stereotipi che ostacolano la parità e l’inclusione, come ad esempio una marcata divisione di ruoli di genere”. Renata Tebaldi da poco diventata amministratore delegato della Opacmare srl, azienda torinese che opera nel settore della accessoristica per la nautica , 160 dipendenti, si è detta convinta che sulla strada della parità di genere  “la svolta ci sarà solo quando a guidare le scelte saranno le competenze, la meritocrazia senza pregiudizi perché le differenze devono essere un fattore di opportunità e ricchezza. Ed è questo che il Gruppo Minerva intende fare e che ha promosso negli ultimi 10 anni”.

Ma se tanti sono i vantaggi della presenza femminile nei board delle aziende, perché continua la forte

Marina Cima al centro; a sinistra l’on. Vincenzo Spadafora, a destra Renato Valentini e Stefano Cuzzilla.

discriminazione nei loro confronti? “Perché nonostante si avverta sempre più la necessità di integrare la governance con le competenze che le donne dimostrano di possedere, non si sa come fare. In questo processo le imprese, soprattutto quelle industriali, vanno aiutate”.

La genovese Marta Nappo convinta che a frenare la carriera femminile siano sovente le stesse donne più degli uomini ha osservato: “In fatto di autostima, fiducia in se stessi, mettere in luce le nostre capacità di fare networking che tanto aiuta a fare carriera, abbiamo ancora molto da imparare dai colleghi uomini. Certo questo è anche dovuto al fattore tempo, risorsa preziosissima da suddividere tra lavoro, famiglia, figli e che costringe le donne a degli autentici slalom organizzativi per affrontare tutto”.  Per Marta Nappo, laurea in economia commercio, sposata, due figlie, una passata esperienza nel gruppo Fiat, oggi impegnata nel Gruppo CNH Industrial: “la cura della coppia, di un genitore anziano, della maternità, possono essere considerate una palestra di leadership. Certo una leadership diversa da quella aziendale perché meno gridata e più inclusiva come dovrebbe trasformarsi quella sui posti di lavoro. Ma per una simile trasformazione occorre scardinare il sistema di carriera legato alla quantità di ore di attività invece che alla qualità”.

Carola Vai

Ad accogliere l’appello per un avanzamento della parità uomo-donna in Italia ancora molto lontana è stato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Vincenzo Spadafora, con delega alle Pari Opportunità, deputato del M5S, un passato con l’Unicef e buoni rapporti con il Vaticano. “Farò il possibile per contribuire al miglioramento in tutti i settori della parità uomo-donna”, ha promesso dai microfoni, davanti all’attenta platea, dopo aver ringraziato le centinaia di donne presenti all’evento per il lavoro che hanno svolto e stanno svolgendo con tale obiettivo.

Federmanager, associazione creata nel 1945 per contribuire alla modernizzazione, alla ripresa economica e occupazionale dell’Italia, oggi conta 180 mila associati, ha 57 sedi sparse per l’Italia, ed ha tra i suoi numerosi obiettivi : tutelare gli iscritti e, attraverso il Gruppo Minerva, formare una nuova generazione di manager attenta alla parità uomo-donna.

 

 

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)