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Dario Gedolaro

Attrarre investimenti a Torino. Dopo 5 anni di amministrazione 5 Stelle “inesistente”, guidata dal sindaco Chiara Appendino, finalmente se ne riparla e si cerca di rimediare alle fughe di attività imprenditoriali (su cui anche le precedenti giunte di sinistra non avevano fatto praticamente nulla). Ma quello che si è perso è stato molto, una vera emorragia, soprattutto verso Milano.

Caso Stellantis a parte, con il ridimensionamento della presenza del gruppo ex Fiat a Torino, le perdite più eclatanti sono state quelle delle due più importanti banche cittadine: Cassa di Risparmio di Torino e Istituto Bancario San Paolo. Due colossi con migliaia di dipendenti, il primo scomparso (dopo grandi assicurazioni, non c’è più un solo ufficio direzionale di Unicredit), il secondo assorbito dalla realtà più debole (Banca Intesa) e finito per due terzi a Milano (ma quanta gente lavora ancora nel grattacielo di corso Inghilterra?). Nel mezzo i casi Oreal Italia (che ha chiuso gli uffici di corso Valdocco), Seat-Pagine Gialle, Toro Assicurazioni ceduta dagli Agnelli a Generali e anch’essa scomparsa, tanto per citare solo alcuni esempi.

Fa capire tante cose il caso raccontato dal Corriere Torino, quello dell’imprenditore torinese Carlo Giordano, fondatore di Immobiliare.it, attività che conta circa 400 dipendenti (250 a Milano, gli altri a Roma) e fa 80 milioni di euro di ricavi l’anno. Ha lasciato Torino 16 anni fa perché, afferma: “Nel 2006 un imprenditore milanese ci ha dato fiducia e offerto un ufficio per 6 persone. A Torino si parlava tanto di innovazione e startup, ma non ci vedevano come società hitech, bensì di marketing. E a dirla tutto nessuno ci ha mai chiesto di aprire un ufficio in città”.

E così tocca il tasto più dolente: l’incapacità, l’impreparazione di una classe politica a governare i processi di trasformazione economica della città. Dice ancora Giordano: “Leggo di sperimentazioni su guida autonoma: tutto molto bello, ma non so se possiamo davvero essere competitivi su quel mercato. Una volta l’economia si sviluppava nel triangolo industriale Torino-Milano-Genova. Milano ha saputo cambiare pelle. Le altre città no, almeno non ancora”.

Chiara Appendino

Se le giunte di sinistra si sono illuse di poter sostituire l’economia tradizionale (finanza, industria) con cultura e turismo, quella guidata da Chiara Appendino non ci ha capito nulla e si è disinteressata o ha sparato nel mucchio, contro i grandi eventi culturali e sportivi (per poi rettificare in parte a fine mandato), le iniziative innovative (vedi il caso del Salone dell’Automobile “sfrattato” dal Valentino), i collegamenti vitali per una città emarginata geograficamente dal resto del Paese (la Tav). Il disinteresse ha poi toccato vertici quasi incredibili nel caso della trattativa fra la famiglia Agnelli e i cinesi per la cessione di Iveco, una delle più importanti realtà dell’automotive d’Europa e del mondo. Cessione poi evitata grazie all’intervento del commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, e dell’allora ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Quali significativi interventi fece il sindaco Chiara Appendino in quella circostanza o nel caso della creazione di Stellantis, che rappresentava un altro impoverimento per la città? Ora presenta un’interpellanza parlamentare per i 17 lavoratori di Stellantis spostati provvisoriamente dalla Slovacchia a Mirafiori e l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, parla di “sfacciataggine impressionante”.

Il Presidente Alberto Cirio, il Sindaco Stefano Lo Russo e il presidente Ires Piemonte Rosboch . presentano la candidatura di Torino a sede dell’Autorità Europea Antiriciclaggio.

Intanto lo shopping di Milano sulla piazza torinese prosegue, l’ultimo caso è quello dell’azienda del settore abbigliamento “PT Torino”. Fondata da Pierangelo Fassino e ora guidata dal figlio Edoardo, è una realtà che si è affermata nel panorama internazionale della moda, con marchi distribuiti in 40 paesi del mondo e cinque prestigiosi showroom a Milano, Tokyo, Monaco, New York e Torino. Fattura 30 milioni di euro ed è stata acquistata dal solito fondo di investimento milanese pieno di soldi, Quadrivio.

Ma, come detto, qualcosa finalmente si muove. Il Presidente della Regione, Alberto Cirio, e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, lavorano di concerto (finalmente si va al di là degli steccati ideologici) per portare a Torino l’Autorità europea dell’antiriciclaggio, un’istituzione che pare crei 400 posti di lavoro. Il dossier è stato presentato al governo; almeno ci si muove con determinazione. Vedremo.

 

 

 

 

Author: Pier Carlo Sommo

Torinese, Laureato in Giurisprudenza, Master in comunicazione pubblica e Giornalista professionista. Dal 1978 si occupa di comunicazione e informazione nella pubblica amministrazione. Ha iniziato la carriera professionale presso la Confindustria Piemonte. Dopo un periodo presso l'Ufficio Studi e Legislativo della Presidenza della Regione Piemonte nel 1986 è diventato Vice Capo di Gabinetto e Responsabile Relazioni Esterne della Provincia di Torino Dal 1999 al 2020 è stato Direttore delle Relazioni Esterne e Capo Ufficio Stampa dell'ASL Città di Torino. Autore di saggi, articoli e ricerche, ha pubblicato numerosi volumi e opuscoli dedicati alla comunicazione culturale - turistica del territorio. È docente in corsi e seminari sui problemi della comunicazione e informazione presso le società di formazione pubbliche e private . Professore a contratto di Comunicazione Pubblica presso l'Università di Torino e Università Cattolica. embro del Direttivo del Club di Comunicazione d'Impresa dell’Unione Industriale di Torino, dal 2005 al 2008 è stato Vice Presidente. Presidente del Comitato scientifico di OCIP Confindustria Piemonte Membro del Comitato Promotore dell' Associazione PA Social, È stato Segretario Generale Nazionale dell'Associazione Comunicazione Pubblica e Istituzionale dal 2013 al 2020.