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Carola Vai

I gatti nel mondo della politica dei grandi statisti, leader, re, regine, papi hanno sempre avuto, e lo hanno anche oggi, un ruolo importante. E’ una convinzione che ho ricavato leggendo le biografie di personaggi di tutte le epoche e di tutti i continenti. Con questa idea ho realizzato “GATTI DI STATO” (Rubbettino editore). Parlando in pubblico del volume sono emerse considerazioni che hanno rafforzato un poco questa mia idea. In particolare ascoltando il parere del sociologo Sergio Scamuzzi*, professore emerito dell’Università di Torino, mi sono sentita dire che nel libro “utilizzo i gatti come una spia della vita quotidiana di famosi leader politici del passato e del presente, e delle loro compagne e compagni, vite a loro volta significative per il ruolo storico esercitato dai vari personaggi”. Sono lieta dell’osservazione. Il volume è infatti un insieme di brevi biografie di personalità (da Sergio Mattarella, a Papa Ratzinger, Winston Churchill, Bill Clinton e tanti altri fino al faraone Tutankhamon) che hanno vissuto, o vivono, con gatti molto amati per vari motivi. Incluso quello di utilizzare il felino quale aiuto per una comunicazione politica di successo.

Sergio Scamuzzi

Scamuzzi sottolinea che in tutte le biografie contenute nel mio volume “il gatto partecipa a pieno titolo della scena del potere, anche del suo cerimoniale, ma non una scenografia strategicamente pensata”. E rimarca come nel libro “l’attenzione al ruolo dei rapporti di questi personaggi con i giornalisti mostra bene come questo confine da loro non sia stato ancora travalicato (lo evidenzia chiaramente la narrazione della vicenda del presidente Theodore Roosevelt). Il potere politico – continua – ha bisogno di una scena, e di comunicare su di essa, essendo pubblico per definizione. La democrazia – diceva Bobbio – è esercizio del potere pubblico in pubblico per definire il suo apporto antitetico alla corruzione e ai poteri occulti. Ma in queste biografie la degenerazione scenografica della politica, la politica spettacolo, una decisione politica o presa di posizione fatta per produrre comunicazione quale che sia, è ancora di là da venire”. Secondo Scamuzzi dal mio libro, poco più di duecento pagine, emerge “un piccolo messaggio per il presente: si può anche comunicare diversamente pur facendo politica e con successo”. Obiettivo bene impresso nella mia mente quando decisi di immergermi nella creazione di un libro che imponeva minuziose e lunghe ricerche sulle vite dei personaggi presi in considerazione. Personalità potenti legati al gatto da un rapporto positivo e “paritario” come emerge dalle parole riportate nel libro dell’imperatore Cesare Augusto verso la sua gatta “dal pelo lungo e dagli occhi gialli…che non accetta obblighi più del dovuto”.

Le donne descritte nel volume hanno tutte un carattere e una volontà molto potente e come rileva Sergio Scamuzzisono esempi di emancipazione tanto più ammirevoli quanto più si ricorda il forte sessismo dei tempi e delle società in cui vivevano. La donna borghese aveva come ruolo e dovere solo quello di mostrare ricchezza e potere del marito e fare figli”. Nella pubblicazione infatti hanno particolare spazio la regina Vittoria, la zarina Caterina di Russia, la moglie di Cesare Augusto, Livia Drusilla, unica imperatrice del mondo romana. Tre figure femminili che hanno contribuito a influenzare la storia non solo delle loro epoche, ma fino ai nostri giorni.

Il professore richiama l’attenzione anche sul fatto che “un certo stereotipo associa i gatti a persone deboli e in solitudine, invece Carola Vai nel suo volume descrive personalità forti e determinate a superare ogni ostacolo nella vita: un fisico malato (Cavour, Kennedy, Eva Peron), una società ingiusta e disuguale verso chi nasce in una classe inferiore (Francesco Saverio Nitti), lutti pesanti (Mattarella) e naturalmente gli avversari politici sempre molto forti e la lotta sfidante (le tre regine), il che ovviamente vale per tutti i personaggi visto il ruolo che si sono scelti e si sono battuti per raggiungere senza ricevere regali da nessuno”. In pratica dal libro emerge, come osserva Scamuzzi, che “non è un segno di debolezza o di ritiro dalla società voler bene ad un gatto.” Anche se il rapporto del leader con il micio, come affiora dalle pagine di “GATTI DI STATO”  “cresce in senso consolatorio con l’età e questo per tutti, il che lo umanizza ulteriormente e lo porta fuori dalla scena del potere, insieme con il suo padrone. Il pet, da pallina antistress intelligente (ma non bisogna dirlo agli sviluppatori di Intelligenze Artificiale) diventa compagnia confortante.”

Socks, il gatto del Presidente Clinton

In conclusione, secondo Scamuzzi, nel mio libro “il gatto si rivela una spia che ci aiuta a conoscere aspetti importantissimi della politica: la sua comunicazione pubblica, il rapporto tra i generi, la capacità di agire, l’inclusione degli altri. Non è poco”.

Del resto l’abilità dei gatti di conquistare l’attenzione, l’affetto, la stima degli esseri umani ha radici millenarie. Con i secoli questi esseri speciali sono diventati inquilini stabili di abitazioni semplici, residenze sontuose, palazzi principeschi e castelli regali. Lo confermano numeri e statistiche che indicano nel 2023 la presenza nel mondo di oltre 600 milioni di gatti, di questi oltre 100 milioni si trovano in Europa, 90 milioni negli Stati Uniti, 7,5 milioni in Italia. I rimanenti nel resto del mondo. Comprensibile che anche i grandi leader politici di tutte le epoche e di tutti i continenti siano stati e lo siano ancora affascinati da colui che, come disse Leonardo da Vinci, “il più piccolo dei felini è un vero capolavoro”.

 

* Sergio Scamuzzi, già vice-Rettore per la comunicazione, professore ordinario di Sociologia all’Università di Torino, insegna nei corsi di laurea in Scienze della comunicazione e di Sociologia e ricerca sociale.  Ha al suo attivo più di 100 pubblicazioni tra articoli e volumi riguardanti studi e ricerche sullo sviluppo locale, le disuguaglianze, l’economia della conoscenza e della cultura. È direttore della Fondazione Istituto Gramsci Piemonte.

GATTI DI STATO” (Rubbettino editore) parla di re, regine, papi, statisti di mondi ed epoche diverse e dei loro felini. Il libro (200 pagine, 16 euro) è in vendita nelle librerie e sul sito dell’editore https://www.store.rubbettinoeditore.it/catalogo/gatti-di-stato/

http://www.viavaiblog.it/gatti-di-stato-spie-della-vita-dei-leader

http://www.viavaiblog.it/i-gatti-di-stato-aiutano-la-politica-dei-potenti/

Author: Pier Carlo Sommo

Torinese, Laureato in Giurisprudenza, Master in comunicazione pubblica e Giornalista professionista. Dal 1978 si occupa di comunicazione e informazione nella pubblica amministrazione. Ha iniziato la carriera professionale presso la Confindustria Piemonte. Dopo un periodo presso l'Ufficio Studi e Legislativo della Presidenza della Regione Piemonte nel 1986 è diventato Vice Capo di Gabinetto e Responsabile Relazioni Esterne della Provincia di Torino Dal 1999 al 2020 è stato Direttore delle Relazioni Esterne e Capo Ufficio Stampa dell'ASL Città di Torino. Autore di saggi, articoli e ricerche, ha pubblicato numerosi volumi e opuscoli dedicati alla comunicazione culturale - turistica del territorio. È docente in corsi e seminari sui problemi della comunicazione e informazione presso le società di formazione pubbliche e private . Professore a contratto di Comunicazione Pubblica presso l'Università di Torino e Università Cattolica. embro del Direttivo del Club di Comunicazione d'Impresa dell’Unione Industriale di Torino, dal 2005 al 2008 è stato Vice Presidente. Presidente del Comitato scientifico di OCIP Confindustria Piemonte Membro del Comitato Promotore dell' Associazione PA Social, È stato Segretario Generale Nazionale dell'Associazione Comunicazione Pubblica e Istituzionale dal 2013 al 2020.