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Author Archives: Carola Vai

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)  

Carola Vai

I no-vax, e in genere i contrari al vaccino, non sono una caratteristica del tempo del Covid-19. Sono sempre esistiti. Fin dai secoli passati. Basta ricordare la vicenda della zarina Caterina II (1729-1796) detta Caterina la Grande. Figura femminile tra le più leggendarie, l’imperatrice di Russia nel 1768 promosse la prima, clamorosa campagna in favore dell’immunizzazione contro il vaiolo che mieteva migliaia di vittime. La scelta causò una violenta reazione da parte di nobili e religiosi. Inutilmente. Caterina, fiduciosa nella scienza, non si fermò. E offrì lei stessa l’esempio sottoponendosi alla pratica.

Dario Gedolaro

La battaglia contro le discriminazioni è sacrosanta, ma per combattere le discriminazioni non bisogna crearne delle nuove, come se chiodo scacciasse chiodo. E così è discriminatorio chiedere a gran voce che il prossimo Presidente della repubblica sia donna, facendone una battaglia di genere tout court a scapito di requisiti ben più importanti. Ovviamente è discriminatorio il contrario: cioè pensare che una donna (per il solo fatto di essere donna) non sia in grado di ricoprire quell’ importante incarico. Insomma, come spesso accade, viviamo tempi schizofrenici: da un lato si fanno affermazioni idiote e pseudoscientifiche sul “genere fluido”, quella teoria per cui uno non appartiene al genere che gli ha dato Madre Natura, ma se lo può scegliere in base alle sue paturnie psicologiche (a volte anche cambiando idea a seconda di come uno si sveglia la mattina), dall’ altro il genere (di questi tempi quello femminile) viene sbandierato come un fattore di superiorità intrinseca.

Maria Luisa Nitti

(Seconda parte) – La prima visibilità del ruolo delle donne si ebbe nel XIX secolo con le Costituzioni nazionali e il “diritto internazionale umanitario”, leggi che create per proteggere le vittime dei conflitti armati iniziarono a promuovere l’internazionalizzazione dei diritti umani. Di questo periodo sono da sottolineare l’importante ruolo di Florence Nightingale, inglese, e Elizabeth Blackwell, americana, impegnate a difendere i diritti delle donne. Florence Nightingale, appartenente ad una ricca famiglia inglese, ma nata a Firenze nel 1820, rifiutò il matrimonio per dedicarsi alla professione infermieristica diventando famosa per le sue idee innovative che la portarono ad aprire un gran numero di scuole per infermiere. Di lei ancora oggi esistono a Londra una scuola con il suo nome e una statua a lei dedicata, come anche a Firenze. Elizabeth Blackwell fu la prima donna laureata in medicina nel 1849, a New York, dove aprì il primo ospedale gestito da donne. Creò anche una scuola annessa al nosocomio dove le donne potevano studiare medicina.

Dario Gedolaro

“Oggi posso dire, con un pizzico di orgoglio, che lascio una Città migliore di quella che ho trovato". Era il 16 ottobre 2021 e Chiara Appendino, alla vigilia del ballottaggio per il nuovo sindaco di Torino, tracciava così un bilancio dei 5 anni del suo mandato. Ora quella frase risuona come beffarda alla luce dell’ultima indagine socio-economica sullo stato della città presentata pochi giorni fa dall’Associazione delle Fondazioni bancarie piemontesi e redatta da quell’acuto osservatore che è l’economista Mauro Zangola, già direttore del Centro Studi dell’Unione Industriale di Torino. Ma, si sa, non c’ è peggior sordo di chi non vuole sentire. La ricerca ha per titolo: “Conosci la tua città? Un viaggio nella società e nell’economia torinese”. Che cosa emerge? Anzi quali conferme se ne ricavano? Torino è una città che invecchia, che è ferma, che non riesce a risolvere, almeno in parte, i problemi principali dei quartieri più a rischio e continua a non offrire speranze ai giovani che abitano in queste aree. La pandemia da Covid 19 non ha fatto che mettere sale sulle ferite e così è aumentato il disagio, dove invece sarebbero serviti interventi efficaci.

Dario Gedolaro

Siamo davvero un paese di poveri diavoli? A prendere per buone le cifre ufficiali emerge l’immagine di un’Italia caratterizzata da una imponente massa di persone indigenti e di famiglie che faticano ad arrivare a fine mese. I calcoli sull’ingente evasione fiscale (il cosiddetto tax gap, che è stimato ad oltre 100 miliardi di euro) spingono, però, a ritenere che i guadagni degli italiani siano in buona parte sottostimati. I numerosi indicatori sui consumi, sugli stili di vita e lo stesso andamento dei conti correnti bancari della stragrande maggioranza delle famiglie fotografano una realtà diversa. E i ricchi? Sarebbero quelli che guadagnano più di 50 mila euro lordi l’anno (poco più di 2 mila euro netti al mese).

Maria Luisa Nitti

(Prima parte) - Lo studio della preistoria ebbe inizio solo nell'Ottocento, con le norme e i pregiudizi dell’epoca. Il ruolo della donna nella società di allora fu erroneamente "retroproiettato", quasi identicamente, sulle società le più antiche, tanto da far pensare che nella preistoria le donne passavano il loro tempo a spazzare la grotta, cucinare ecc… Nella costruzione di tali discorsi ci possiamo domandare quale è stato l'effetto di questi pregiudizi sul tema ora chiamato “genere”?  Ossia come sarebbe stata la storia preistorica che raccontiamo oggi se i preistorici fossero state donne?

Dario Gedolaro

Si potrebbe dire: “ Chi di Fedez ferisce, di Fedez perisce”. E così leggiamo su La Stampa, il giornale che ha dato spazio e voce alle esternazioni ridicolo/ignoranti del rapper e della sua mogliettina, Chiara Ferragni, campionessa di iperconsumismo, un allarmato articolo dal titolo: “L’ ultima stagione populista, il partito di Fedez”. Lo spunto è la registrazione del dominio internet “Fedezelezioni2023.it”. La giornalista ricorda le posizioni “antipolitiche” della coppia, soprattutto in difesa dell’ indifendibile Ddl Zan (su cui Letta ha rimediato un infortunio politico di non poco conto), e cita: “Politici, fate schifo” o, a proposito di Matteo Renzi,: “C’è tempo per spiegare quanto sei bravo a fare la pipì sulla testa degli italiani dicendogli che è pioggia”.

Carola Vai

#italiaunicaqui  - Tre le sole vere novità del Salone Internazionale del Libro 2021 di Torino in corso nei padiglioni del Lingotto e dell’Oval: la realizzazione dal 14 al 18 ottobre, dunque in autunno anziché in primavera; l’utilizzo obbligatorio della mascherina e del green pass; la dimostrazione che il popolo affamato di libri e cultura preferisce le regole al disordine, la conoscenza all’ignoranza. Migliaia di visitatori di ogni età e provenienza, lontani dalle proteste dei no vax e no Green Pass, forse consapevoli che la salute fisica e mentale conta più di qualsiasi fantasiosa e assurda idea ricavata da convinzioni sbagliate create da false notizie. Girare tra gli stand degli oltre 700 espositori porta al passato anziché al futuro. Ma proprio la formula ripetuta dal 1988, anno della fondazione della kermesse, questa volta più che infastidire aiuta a ritrovare un poco di ottimismo dopo due anni stravolti dalla pandemia.

Paola Claudia Scioli

(Italiaunicaqui) - “Il Camperismo può essere il traino della ripresa turistica italiana” questa la dichiarazione convinta del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia in visita al Salone del Camper di Fiere di Parma, giunto alla dodicesima edizione senza interruzione neanche in periodo di Coronavirus.  Secondo per importanza solo al Salone internazionale di Dusseldorf, con oltre 600 modelli e più di 200 espositori provenienti da 15 paesi, la manifestazione ha tutte le premesse per confermarsi un successo per la partecipazione del pubblico di appassionati, che aumenta di anno in anno.

DARIO GEDOLARO

Che il reddito di cittadinanza e quota 100 - i due più importanti provvedimenti socio-economici del governo Cinque Stelle/Lega – fossero un azzardo per uno Stato super indebitato come l’Italia lo avevano detto e intuito in molti, ma ora la retromarcia è clamorosa perché fatta da uno dei sostenitori più “illustri” di entrambi: il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, uno dei consiglieri di Luigi Di Maio.